Durante la seduta plenaria di mercoledì 10 maggio il Parlamento Europeo, riunitosi a Strasburgo, ha adottato due relazioni su Serbia e Kosovo. Gli europarlamentari a Belgrado chiedono di allinearsi alla politica estera dell'UE e a Pristina di attuare i punti dell'accordo mediato dall'UE.
Dopo la tragedia dei massacri avvenuti in Serbia, l'8 maggio, giorno delle proteste di piazza a Belgrado, alcuni cittadini hanno grattato via la faccia del criminale di guerra Ratko Mladić, nel murale che campeggia in via Njegoša, nel quartiere centrale della capitale serba, Vračar.
La Corte Suprema ha vietato al partito di estrema destra “Hellenes” di partecipare alle elezioni del 21 maggio. La formazione partitica, fondata da Ilias Kasidiaris, si presenta come successore di “Alba Dorata”, ex partito neofascista, condannato nel 2020 come organizzazione criminale. Lo stesso Kasidiaris sta scontando una condanna a 13 anni di prigione per esser stato un membro chiave di Alba dorata.
L’Alto Rappresentante per la Bosnia Erzegovina è intervenuto nuovamente con una modifica costituzionale per assicurare la formazione del governo all’interno della Federazione BiH (FBiH). Questo è stato il secondo intervento di Christian Schmidt sulla costituzione in meno di sette mesi.
Elezioni, ma senza elettori. Così si prospettano le consultazioni eccezionali, previste domenica 23 aprile nelle quattro municipalità del Kosovo settentrionale a maggioranza serba: Mitrovica, Zubin Potok, Leposavić e Zvečan. Nelle ultime due, oltre al sindaco, vanno rinnovati anche i rispettivi consigli comunali.
Martedì 18 aprile, il Parlamento europeo (PE) ha adottato la decisione sulla liberalizzazione dei visti per il Kosovo, ponendo fine a tutte le relative procedure decisionali.
“Fine per un nuovo inizio” così titola Vijesti, uno dei principali quotidiani montenegrini, il giorno dopo il secondo turno delle presidenziali. Il presidente uscente Milo Đukanović, leader del Partito democratico dei socialisti (DPS) esce finalmente di scena, dopo una carriera politica di oltre trentanni in cui si è alternato tra presidenza della Repubblica e capo del governo, che lo faceva essere uno dei politici europei che per più tempo è rimasto al potere.
Domenica 2 aprile gli elettori bulgari saranno chiamati alle urne per eleggere un nuovo parlamento. Un esercizio di democrazia che però sembra aver stancato la maggioranza dei cittadini, anche perché si tratta delle quinte elezioni anticipate nell'arco di appena due anni.
È morta a Tuzla, all'età di 69 anni, Irfanka Pašagić tenace attivista e neuropsichiatra impegnata ad aiutare donne, uomini e bambini fin dal 1992 allo scoppio della guerra in Bosnia Erzegovina.