5 marzo 2014
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Il 3 marzo scorso il Parlamento europeo ha espresso voto positivo all'accordo di riammissione fra Ue e Turchia. Ora gli immigrati entrati illegalmente nell'Unione attraverso la frontiera turca verranno riaccettati da Ankara qualora espulsi dall'Ue. In una breve intervista a cura del portale del Parlamento, la posizione dell'eurodeputata Renate Sommer, membro della Delegazione Ue-Turchia

Fonte: Parlamento europeo

Una delle principali rotte dell'immigrazione clandestina verso l'UE passa attraverso la Turchia. Per contenere il flusso migratorio, nel 2002 sono state avviate negoziazioni su un accordo di riammissione* delle persone in posizione irregolare che ora ha ricevuto voto favorevole da parte del Parlamento europeo.

In che modo questo accordo cambierà la maniera in cui sono trattati sino ad ora i migranti clandestini che entrano in UE via la Turchia?

La Turchia ha promesso di riammettere sul proprio territorio le persone che sono entrate illegalmente in Europa. Questo non ha nulla a che vedere con i rifugiati che scappano dalle zone di conflitto e sono in cerca di un rifugio. Sono infatti protetti dalla Convezione di Ginevra e possono richiedere l'asilo. Nonostante ciò abbiamo un numero elevato di migranti irregolari che attraversano le frontiere senza avere un reale bisogno di protezione. E questo fenomeno deve finire.

Pensa che questo accordo abbasserà il numero di migranti illegali vero l'Ue?

Sicuramente. La frontiera non è abbastanza controllata e molti di loro la usano per arrivare in Europa. La Turchia ha promesso di rinforzare i controlli.

La Turchia ha rifiutato questo accordo per molto tempo. Cosa è cambiato ora?

La Turchia ha esercitato molta pressione per ottenere la liberalizzazione dei visti prima di firmare l'accordo. Ovviamente l'UE non poteva accettare. Negoziati sui visti per i cittadini turchi sono stati avviati nel dicembre 2013, dopo che l'accordo sulla riammissione è stato firmato ufficialmente.

Il futuro della liberalizzazione dei visti dipende ora dal modo in cui la Turchia implementerà l'accordo.

Come verrà monitorata l'implementazione? Avrà anche un impatto sulle negoziazioni relative ad una futura adesione?

Vedremo in che modo la Turchia riammetterà le persone che sono entrate nell'Unione illegalmente.

Per ora Cipro sembra essere l'ostacolo più complicato perché le autorità turche rifiutano d'inserirlo nell'accordo.

L'isola fa parte dell'Ue e quindi una parte dei requisiti per le negoziazioni sull'adesione al momento sono bloccati. Potrebbe essere la buona occasione per la Turchia di cambiare la sua posizione in merito.

 

* Per entrare in vigore, l'accordo sulla riammissione ha ancora bisogno di essere ratificato formalmente dal Consiglio europeo e dalla Turchia.

 

Questa pubblicazione è stata prodotta con il contributo dell'Unione Europea, nel quadro dei programmi di comunicazione del Parlamento Europeo. La responsabilità sui contenuti di questa pubblicazione è di Osservatorio Balcani e Caucaso e non riflette in alcun modo l'opinione dell'Unione Europea. Vai alla pagina del progetto BeEU - 8 Media outlets for 1 Parliament