Quali strade possibili per il giornalismo in Trasninstria? Victoria Pashenzeva, direttrice della testata Dobryj Djen (“Buongiorno”), con sede nella cittadina di Rîbniţa, ci racconta trent'anni di giornalismo locale ed indipendente
L’Unione europea e altri attori internazionali dovrebbero sostenere pazientemente le dinamiche positive emerse nel contesto degli stati de facto post-sovietici in questi ultimi mesi. In questo contesto, nuovi approcci di ricerca possono fornire spunti utili
l primo libro del collettivo Volna Mare ci prende per mano e ci accompagna a est. A guidare la macchina sono occhi giovani, carichi di domande e di buone letture
Come è evoluto, dagli anni '90 ad oggi il giornalismo nello stato che non esiste? Un incontro con Nikolaj Kuzmin, giornalista ed attivista di ILC Apriori di Tiraspol, spazio di assistenza legale e promozione dei diritti umani
Abbiamo analizzato i siti web di notizie in Transnistria dopo un anno e mezzo dall'insediamento del nuovo presidente Vadim Krasnoselski. Sono emerse prove evidenti di rimozione selettiva di articoli "scomodi", ma nessun segno di epurazioni nelle redazioni
Le autorità de facto di territori contesi quali Transnistria, Abkhazia e Ossezia del Sud offrono servizi alla popolazione in buona parte grazie all’aiuto economico di Mosca. Un contributo all’Atlante Geopolitico Treccani 2018
Dall’inizio dell’anno il piccolo Stato de facto, formalmente territorio della Moldavia, è entrato a far parte della Deep and Comprehensive Free Trade Area con l’Unione europea. Una mossa a sorpresa da parte di Tiraspol, i cui effetti politici sono ancora tutti da valutare
Il 29 novembre i cittadini della piccola nazione indipendente de facto dovranno eleggere i consigli comunali e i membri del Soviet supremo, cioè il parlamento. Ma per molti osservatori in ballo c’è qualcosa di più
La Transnistria, regione separatista della Moldavia, di fatto dipende economicamente e politicamente dalla Russia. Un anno fa, l'annessione russa della Crimea sembrava far presagire un ulteriore avvicinamento. Nei fatti sta avvenendo il contrario
Mentre domenica i cittadini ucraini andranno alle urne e nel Donbass proseguono gli scontri tra forze governative e separatisti filo-russi è l'inquietudine a dominare in Transnistria. Si teme la destabilizzazione della regione mentre l'economia locale soffre della chiusura delle frontiere
Lo scorso 10 maggio il vice primo ministro russo Dmitri Rogozin si è imbarcato su un volo per Mosca con due grosse scatole. Contenevano le lettere di circa 30mila cittadini transnistriani con la richiesta, rivolta al Cremlino, di accogliere la Transnistria nella Federazione russa. Le cose però non sono andate secondo i piani
I timori per quanto sta accadendo in Ucraina erano stati anticipati da vari studiosi. Ma cosa ha fatto l'Unione europea per limitare la crisi? E che cosa potrebbero fare le istituzioni europee per evitare che i cittadini ucraini perdano la fiducia nell'Europa? Un'analisi
Con una riforma costituzionale al vaglio del soviet supremo, il piccolo stato de facto che reclama l'indipendenza dalla Moldavia, si prepara ad armonizzare le proprie leggi a quelle di Mosca, riaprendo una questione congelata da vent'anni
Ha attraversato l'intero '900 con la sua musica, diffondendo il verbo yiddish in tutta Europa. E cantando per far felici le persone senza pensare mai ad un ritorno economico o d'immagine
Educazione siberiana, noto libro di Nicolai Lilin ambientato in Transnistria, ora è un film di Gabriele Salvatores con John Malkovich, nelle sale dal 28 febbraio. “Un film fiabesco su com’è finito un mondo con il mito del modello occidentale”, racconta Lilin in quest'intervista a OBC
Da ormai tre mesi, Yevgeny Shevchuk ha sostituito Igor Smirnov alla guida della Transnistria, regione moldava de facto indipendente. Per ora, nessuno shock, ma già si nota un rinnovamento generazionale nel governo e segni di distensione ed apertura nei confronti delle iniziative di Osce e Unione europea
Yevgeny Shevchuk è il nuovo leader della Transnistria. A presentarsi alle urne in questo territorio la cui indipendenza non è riconosciuta internazionalmente sono stati oltre 200.000 cittadini, che dopo vent'anni di autoritarismo hanno bocciato Igor Smirnov, scaricato dalla Russia a causa di brogli finanziari
Domenica 11 dicembre hanno avuto luogo le elezioni presidenziali in Transnistria, territorio de facto indipendente riconosciuto internazionalmente parte della Moldavia. Igor Smirnov, presidente incontrastato per 20 anni, è uscito sconfitto al primo turno. Mentre gli altri candidati si preparano al ballottaggio, Smirnov non sembra disposto a cedere
Si riaprono i negoziati tra la Repubblica di Moldavia e la regione separatista della Transnistria, malgrado le posizioni delle parti rimangano distanti. A complicare ulteriormente la situazione l'ambigua posizione tenuta dalla Russia
La Repubblica di Moldova compie vent'anni. Per festeggiare, il governo di Chişinău ha organizzato una parata militare e riunito i cinque presidenti eletti in questo ventennio. Il bilancio, però, presenta luci ed ombre: il Paese resta diviso dalla disputa territoriale in Transnistria, e le prospettive di integrazione europea sono ancora fragili
Un viaggio nella Transnistria di oggi, tra parole e immagini, raccontata con un occhio attento alla storia di questo territorio conteso della Moldavia. Riceviamo e volentieri pubblichiamo
Lo scoop dei cablo diplomatici Usa da parte del gruppo di Julian Assange svela retroscena anche in Moldavia. Un'offerta da 10 milioni di dollari da parte dell'ex presidente della Repubblica Voronin al suo oppositore Lupu, leader del Pdm e vincitore delle elezioni 2009 con la coalizione europeista, pur di restare al potere
Per un match di calcio Vlad Filat e Igor Smirnov tornano a incontrarsi. A Vienna riprendono i colloqui tra il piccolo Stato e la sua repubblica secessionista. E viene riattivata la ferrovia che unisce le due capitali a Ucraina e Mar Nero. Tre goal in vista del voto di novembre
La missione Eubam che fornisce assistenza sui 1.222 km di confine tra Ucraina e Moldavia, inclusi i 470 km de facto controllati dalla Transnistria è stata da poco rifinanziata. In oltre 4 anni di lavoro, la missione ha ottenuto fiducia dalle parti coinvolte e risultati concreti
Fine dell'era Voronin in Moldavia. Dopo 8 anni, il leader comunista lascia la presidenza per consentire l'elezione a premier del liberal democratico Vlad Filat. Integrazione europea e soluzione della crisi in Transnistria le sfide del nuovo esecutivo
Alena Arshinova è la leader di "Proriv", organizzazione giovanile che si batte per il riconoscimento internazionale della Transnistria, territorio de facto indipendente che in era sovietica apparteneva alla Repubblica Socialista Sovietica moldava. L'abbiamo incontrata nella sede dell'organizzazione a Tiraspol. Un'intervista
Crimea e Transnistria dopo la guerra d'agosto tra Georgia e Russia. Conflitti politici e nazionali nello spazio post sovietico, conversazione con Andrea Graziosi
Tra le richieste dei separatisti di Transnistria di denunciare "l'aggressione georgiana all'Ossezia del Sud" e quelle dell'opposizione di abbandonare la CSI per protestare contro la politica di Mosca, il governo di Chisinau ha deciso di tenere un basso profilo sulla crisi georgiana
Zinaida Greceanii, esperta di finanza, è il nuovo premier moldavo. Il nuovo esecutivo, nato dalla volontà del presidente Voronin di dare un volto nuovo del suo Partito Comunista Moldavo, ha però solo un anno a disposizione per realizzare l'ambizioso programma che si è dato