Voto di sfiducia, cade governo rumeno

6 febbraio 2020

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Un voto di sfiducia avviato dall'opposizione rumena guidata dai socialdemocratici ha rovesciato - mercoledì - il governo di minoranza di centrodestra guidato da Ludovic Orban, a soli tre mesi dalla sua creazione.

Un totale di 261 parlamentari del Partito socialdemocratico, PSD, dell'Unione Democratica degli Ungheresi in Romania, UDMR e un certo numero di deputati di altri gruppi hanno votato per la sfiducia, che aveva bisogno per passare di 233 voti.

L'obiettivo principale di chi ha sostenuto la sfiducia è stato quello di bloccare una controversa riforma del sistema elettorale promossa dal governo a guida Partito Liberale Nazionale volta ad introdurre un sistema a due turni per l'elezione dei sindaci. Le elezioni comunali sono attualmente decise in un unico turno e si ritiene questo favorisca proprio il PSD.

In Romania le elezioni comunali si dovrebbero tenere il prossimo giugno.

Il presidente Klaus Iohannis dovrà ora avviare consultazioni con i gruppi parlamentari e designare un nuovo primo ministro, che dovrà poi ottenere la fiducia in parlamento. Se il parlamento rifiuta due premier in pectore di seguito verranno indette elezioni anticipate.

Secondo alcuni analisti locali il Partito Liberale Nazionale avrebbe forzato la situazione proprio per ottenere al più presto elezioni anticipate (previste altrimenti per dicembre) e capitalizzare i consensi già evidenziati nelle europee della primavera 2019  e alle recenti presidenziali.

Link: Balkan Insight


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