Redazione 28 agosto 2020
Mano che batte i tasti di una tastiera di un pc portatile (© Golubovy/Shutterstock)

Indignazione internazionale per un elenco, pubblicato a metà agosto, che include due giornalisti di Vijesti e uno di borba.me bollati come agenti stranieri al servizio della Serbia

Per i partner del Media Freedom Rapid Response (MFRR) e per altre organizzazioni internazionali di giornalisti si tratta chiaramente di una campagna di denigrazione orchestrata allo scopo di intimidire il lavoro dei giornalisti a ridosso delle elezioni di domenica: "Siamo profondamente preoccupati - si legge nella dichiarazione sottoscritta da diverse ong - e chiediamo che i nomi dei giornalisti vengano subito tolti dalla lista".

A metà agosto la piattaforma UDAR ("Il colpo") aveva pubblicato una lista di nomi di presunti agenti al soldo dei servizi segreti serbi in Montenegro, e la lista comprendeva i giornalisti Siniša Luković e Vuk Lajović, del quotidiano indipendente Vijesti, e Dražen Živković del portale borba.me. Secondo gli osservatori internazionali, l'inclusione dei tre nella lista è un "chiaro tentativo del governo montenegrino di prendere di mira i tre giornalisti e minarne la credibilità".

La pubblicazione della lista è quindi un tentativo di "limitare l'attività dei giornalisti e dissuadere altri dal proseguirla".

Il consorzio MFRR chiede quindi che i nomi vengano immediatamente rimossi dalla lista, e soprattutto che la lista sia tolta dal sito.

Il governo del Montenegro deve mantenere i suoi impegni internazionali nei confronti della libertà di stampa e dei media, e deve consentire ai propri giornalisti di fare il proprio lavoro senza timore di essere attaccati e senza la prospettiva di subire minacce". Soprattutto in vista delle elezioni di domenica 30 agosto, è "fondamentale che ai giornalisti sia consentito di lavorare liberamente e in modo indipendente".

L'appello è sottoscritto da:

European Centre for Press and Media Freedom (ECPMF)

European Federation of Journalists (EFJ)

Free Press Unlimited (FPU)

International Press Institute (IPI)

Osservatorio Balcani Caucaso Transeuropa (OBCT)

Reporters Without Borders (RSF)

South East Europe Media Organisation (SEEMO)

 

 

Questa pubblicazione è stata prodotta nell'ambito del Media Freedom Rapid Response (MFRR), cofinanziato dalla Commissione europea. La responsabilità sui contenuti di questa pubblicazione è di Osservatorio Balcani e Caucaso Transeuropa e non riflette in alcun modo l'opinione dell'Unione Europea.