Bandiera el Montenegro e urna elettorale © PX Media/Shutterstock

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Il prossimo 19 marzo si terranno le elezioni presidenziali in Montenegro. L'intramontabile e attuale presidente della Repubblica Milo Đukanović si candiderà di nuovo? L'opposizione avrà un unico candidato o ognuno andrà per suo conto?

(Originariamente pubblicato sul quotidiano Vijesti , il 17 gennaio 2023)

Lunedì 16 gennaio Danijela Đurović, presidente del parlamento di Podgorica, ha indetto le elezioni per la presidenza del Montenegro, ricordando che il mandato dell’attuale presidente montenegrino, Milo Đukanović, scade il prossimo 20 maggio.

Le elezioni sono state fissato per il 19 marzo e si parla già dei potenziali candidati alla carica di presidente. Tra i nomi citati spiccano quelli di Milo Đukanović, attuale presidente del Montenegro e leader del Partito democratico dei socialisti (DPS), Milica Pejanović Đurišić, professoressa presso la Facoltà di Elettrotecnica di Podgorica, Miodrag Lekić, leader del partito Demos, Aleksa Bečić, leader dei Democratici, Jelena Borovinić Bojović, ex ministra della Salute, Vladimir Božinović, rettore dell’Università del Montenegro.

Subito dopo l’indizione delle elezioni alcuni partiti di governo hanno invitato tutte le forze uscite vincitrici dalle elezioni politiche del 2020 a proporre un unico candidato alle presidenziali. Anche alcuni partiti della maggioranza parlamentare, che però non fanno parte dell’attuale governo, hanno invocato la necessità di collaborare per “spodestare definitivamente” il DPS, che ha ormai perso tutte le poltrone ai vertici dello stato, tranne quella di presidente della Repubblica.

La proposta più concreta è arrivata dai Democratici di Aleksa Bečić, che hanno chiesto un incontro urgente con il movimento Evropa sad [Europa adesso, PES] per trovare un’intesa su un candidato comune per la carica di presidente.

“A prescindere da quando si terranno le elezioni presidenziali e quando invece quelle politiche, ribadiamo la nostra disponibilità a proporvi di scegliere quale incarico volete, quello di premier o quello di presidente della Repubblica, per poi candidare un vostro membro all’incarico scelto, mentre i Democratici proporranno un proprio candidato per l’altro incarico”, si legge nella proposta che il partito di Bečić ha rivolto al PES.

Secondo informazioni ufficiose, se i Democratici e il PES dovessero raggiungere un accordo, Bečić probabilmente concorrerebbe per la carica di presidente della Repubblica, mentre Milojko Spajić, leader del PES, punterebbe alla poltrona di premier.

Quanto alle altre forze politiche, Nebojša Medojević, leader del Movimento per il cambiamento (PZP), ha fatto sapere che il Fronte democratico (DF, coalizione di cui fa parte anche il PZP) si presenterà alle presidenziali con un proprio candidato che, stando alle parole di Medojević, sicuramente vincerà. Tra i possibili candidati del DF alla presidenza della Repubblica ci sono Jelena Borovinić Bojović, capolista del DF alle ultime elezioni comunali a Podgorica ed ex ministra della Salute, e Vladimir Božinović, rettore dell’Università del Montenegro.

Tuttavia, alcuni esponenti del DF ritengono che i partiti che hanno vinto le elezioni politiche del 2020 debbano proporre un unico candidato alle presidenziali. In questo contesto viene citato il nome di Miodrag Lekić, che aveva partecipato alle presidenziali del 2013 come candidato indipendente e principale sfidante di Filip Vujanović (DPS), venendo però sconfitto con uno scarto di pochi punti percentuali.

A sostenere con maggiore determinazione una possibile candidatura di Lekić alle elezioni presidenziali è il Partito socialista popolare (SNP). Qualche giorno fa, Vladimir Joković, leader del SNP e vicepremier, ha dichiarato che le forze uscite vincitrici dalle elezioni politiche del 2020 dovrebbero proporre un unico candidato alla presidenza della Repubblica capace di sconfiggere il candidato del DPS già al primo turno. “Così il DPS verrebbe definitivamente spodestato e, per la prima volta, si troverebbe costretto ad affrontare le elezioni politiche come un partito di opposizione”, ha affermato Joković.

Nella motivazione della decisione di indire le elezioni per la presidenza del Montenegro, la presidente del parlamento, Danijela Đurović, ha spiegato che non poteva convocare le elezioni parlamentari anticipate in concomitanza con quelle presidenziali.

“Le elezioni per il rinnovo del parlamento montenegrino dovrebbero tenersi nel 2024. Affinché possano essere indette le elezioni anticipate, ossia affinché possa essere abbreviato il mandato del parlamento, è necessario che si verifichi uno dei due scenari previsti dalla Costituzione: lo scioglimento del parlamento [da parte del presidente della Repubblica] o l'approvazione della proposta di abbreviare il mandato dei deputati [da parte del parlamento]”, ha affermato Danijela Đurović, precisando che al momento della convocazione delle elezioni presidenziali non c’erano le condizioni per nessuno dei due scenari di cui sopra.

La scadenza per la presentazione delle liste fissata al 28 febbraio

Partiti politici e gruppi di cittadini possono presentare i propri candidati per le elezioni presidenziali alla Commissione elettorale centrale entro venti giorni prima del voto, quindi entro il prossimo 28 febbraio. Poi scatta il termine di 48 ore entro cui, secondo quanto previsto dalla legge sull’elezione del presidente, la Commissione deve stabilire l’elenco definitivo dei candidati.

Se nessuno dei candidati vince con più del 50% dei voti, dopo due settimane si va al ballottaggio.

L’incognita sul candidato dell’opposizione

Il Partito socialdemocratico (SDP), attualmente all’opposizione, ha sottolineato che un candidato indipendente, sostenuto da tutte le forze di opposizione, sarebbe la scelta migliore per salvare il Montenegro. In una recente intervista rilasciata al quotidiano Vijesti, alla domanda se ritiene che Milica Pejanović Đurišić possa essere una buona candidata dell’opposizione, Raško Konjević, leader del SDP, ha risposto che, se Pejanović Đurišić dovesse candidarsi, otterrebbe il suo appoggio. “Credo che otterrebbe anche l’appoggio del SDP e, ne sono certo, quello dei nostri partner occidentali, considerando la reputazione di cui gode. Da molto tempo ormai, da quasi vent’anni, non fa parte di alcun partito politico”, ha spiegato Konjević.

Milica Pejanović Đurišić è stata rappresentante del Montenegro presso le Nazioni Unite, ministra della Difesa, esponente di spicco e per un certo periodo anche leader del DPS.

L’attuale presidente del Montenegro e leader del DPS, Milo Đukanović, non ha ancora espresso la sua opinione su una possibile candidatura di Milica Pejanović Đurišić alla presidenza della Repubblica. Resta da vedere se Đukanović deciderà di concorrere nuovamente alla carica di presidente oppure, come si è ampiamente speculato, si ritirerà definitivamente dalla vita politica per permettere al DPS di riformarsi.


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