Si è tenuta nei giorni scorsi la sessione inaugurale del Parlamento macedone. I contenuti dovevano essere meramente cerimoniali ma si sono verificati subito contrasti tra partiti macedoni ed albanesi ed all'interno di questi ultimi.

09/10/2002 -  Anonymous User

Lo scorso giovedì il Parlamento macedone si è riunito per la sessione inaugurale della prossima legislatura. Come prevede il protocollo la sessione è stata aperta dal più anziano tra gli eletti, Stojan Andov, leader del Partito Liberale macedone. Quest'ultimo ha dato il benvenuto a tutti i nuovi deputati ed ha augurato loro un buon lavoro.
Ma non tutto è andato liscio. La sessione è infatti iniziata tre ore in ritardo a causa di problemi con la traduzione simultanea. Quando Iljaz Salimi, del DPA, ha cominciato a parlare in albanese si è scoperto che la traduzione simultanea non funzionava così bene. La possibilità per i rappresentanti della minoranza albanese di intervenire in Parlamento nella loro lingua è stata una delle previsioni degli Accordi di Ohrid già implementate.
Vi sono due versioni sull' "incidente". Andov ha chiarito come vi fosse un "getlemen's agreement" di parlare solo in macedone, questo perché la sessione aveva un contenuto esclusivamente cerimoniale. Questa versione dei fatti è stata fatta propria anche da Agron Buxhaku, del DUI. Più tardi però Jani Makraduli, del SDSM, ha dichiarato alla stampa che non vi era stato quest'accordo e che l'assenza dell'equipaggiamento per la traduzione simultanea era da interpretarsi come un vero e proprio atto di ostruzionismo orchestrato da Andov.
Non hanno partecipato alla sessione inaugurale i principali leader del DUI. Ali Ahmeti, Gzim Ostreni e Fazli Veliu erano ufficialmente "in viaggio di lavoro". Mancavano anche gli eletti tra le file del DPA, partito che rappresenta anch'esso, come il DUI, la minoranza albanese in Macedonia. Meduh Thaqi, numero due del partito, ha chiarito come non entreranno in Parlamento sino a quando "tutti gli ex-membri dell'UCK macedone non potranno entrare liberamente in Parlamento". Ma questa presa di posizione è stata subito contrastata dai membri del DUI, tra le cui fila militano diversi ex-membri dell'UCK macedone. "Che il DPA non interferisca con nostre questioni interne" hanno fatto sapere.
La sicurezza attorno al Parlamento era garantita da forze di polizia miste, pesantemente equipaggiate.


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