I laghi di Prespa

(LeonidasGR/Flickr)

L'area lacustre tra Grecia, Albania e Macedonia, grazie ad un accordo in attesa di ratifica da Bruxelles, si appresta a diventare il primo esempio di zona transfrontaliera del Sud-Est Europa tutelata dalle norme ambientali Ue. Un precedente per l'intera regione. Ed un volano economico, nel segno del turismo sostenibile

21/01/2011 -  Laura Delsere Roma

Prespa, maglia rosa nei Balcani della protezione ambientale targata Ue.

La Commissione europea ha infatti proposto di ratificare l’accordo per lo sviluppo durevole dei laghi di Prespa, divisi politicamente tra Grecia, Albania e Macedonia. Un evento, perché "si tratta del primo esempio di zona transfrontaliera protetta nel Sud-Est Europa" indica il comunicato ufficiale dei Commissari.

Un progetto di sviluppo "ecocompatibile e durevole"

Nell’habitat unico dei laghi, l’accordo negoziato permetterà ora “un netto cambiamento nei meccanismi di cooperazione locale finora esistenti” spiegano i tecnici di palazzo Berlaymont.

Le tre parti in causa - Atene, Skopje e Tirana - saranno tenute ad una gestione prudente del fragile patrimonio lacustre, con particolare attenzione alla qualità delle acque. L’inquinamento dovrà essere evitato e la biodiversità protetta e conservata.

Segni particolari: l’intero progetto di sviluppo del parco “dovrà essere realizzato in modo durevole”.

La Ue dal canto suo si assegna il ruolo di facilitare “la condivisione del patrimonio di esperienze con gli Stati membri e le parti interessate nel quadro di una strategia comune di applicazione della direttiva-quadro sull’acqua del 2000 (DCE)” scandisce il comunicato di Bruxelles.

Primi effetti nei Balcani occidentali della direttiva-quadro sulle acque

Il riferimento legislativo è ad una direttiva Ue fondamentale in materia di ambiente. Fissa infatti un certo numero di obiettivi, che vanno dalla prevenzione e riduzione dell’inquinamento, alla promozione dell’uso durevole dell’acqua, fino al miglioramento degli ecosistemi acquatici e all’attenuazione degli effetti di inondazioni e siccità.

L’intento ultimo della direttiva comunitaria è di ottenere “un buono stato ecologico e chimico” per le acque dell’Unione europea entro il 2015. Prevede per questo un impegno coordinato nei bacini idrografici comuni, al di là delle frontiere amministrative e politiche.

Janez Potočnik, Commissario Ue all'ambiente (European Parliament/Flickr)

Janez Potočnik, Commissario Ue all'ambiente (European Parliament/Flickr)

In conformità alla direttiva-quadro sulle acque, dunque, quando un bacino idrografico si estende al di là del territorio dell’Unione, come in questo caso, gli Stati membri coinvolti sono tenuti a stabilire un coordinamento appropriato con i Paesi terzi (in questo caso la Grecia con Albania e Macedonia), in modo da realizzare gli obiettivi della direttiva nell’intero distretto idrografico. Ossia la legge europea tende a rendere virtuose, in materia ambientale, anche le nazioni confinanti, pur esterne al club dei Ventisette.

In attesa di ratifica da Europarlamento e Consiglio Ue

Il Consiglio Ue (cioè il tavolo dei capi di Stato e di governo dei 27) e l'Europarlamento si apprestano ora ad approvare la ratifica dell’accordo, dando così il via alla sua entrata in vigore.

“L’accordo di Prespa è un successo - ha evidenziato il Commissario Ue all’ambiente, lo sloveno Janez Potočnik - non ho dubbi sul fatto che Consiglio e Parlamento voteranno rapidamente per la sua ratifica. Il bacino idrografico dei laghi di Prespa rappresenta oggi un paesaggio d’importanza ecologica e culturale a livello mondiale.

Il bacino dei  laghi di Prespa

oggi è un paesaggio ecologico

e culturale d'importanza mondiale

Janez Potočnik, Commissario Ue all'ambiente

Una cooperazione accresciuta tra gli Stati, fissata da accordi internazionali come questo, sostiene gli sforzi dei Paesi membri nella piena applicazione della legislazione Ue in materia di acque e contribuisce a fissare priorità comuni con i Paesi terzi, conformemente alle nostre politiche di vicinato e di allargamento”.

L'intervento Ue dopo il fallimento di accordi a tre sulla tutela dell'area

La mossa di Bruxelles arriva in soccorso di un patrimonio naturale sulla cui tutela i tre governi nazionali coinvolti non erano stati in grado di fare passi avanti.

Vista dei laghi di Prespa dal villaggio di Mala Gorica, in Albania (rante_i /Flickr)

Vista dei laghi di Prespa dal villaggio di Mala Gorica, in Albania (rante_i/Flickr)

Incontri bilaterali e trilaterali sul tema - l’ultimo un anno fa, sull’onda dell’appuntamento verde globale di Copenaghen - si erano risolti in un nulla di fatto.

Il primato di Prespa, che presto potrebbe avviarsi a diventare un precedente per patrimoni ambientali analoghi nei Balcani, risiede nella flora e fauna uniche del suo ecosistema.

I laghi di Prespa rientrano nella collana di perle di 42 zone chiave per la biodiversità individuate a settembre 2010 nei Balcani da organismi internazionali di tutela come l’Agenzia francese di sviluppo (Afd)

Un corridoio verde con importanti risorse d’acqua dolce e zone umide, di cui fa parte anche il vicino lago di Ohrid, classificato dall’Unesco patrimonio mondiale dell’umanità.

Si spera quest'iniziativa non sia arrivata troppo in ritardo. Prespa in questi ultimi anni ha visto infatti decimata la sua fauna da bracconieri e pesca eccessiva. Violato anche l’ecosistema costiero, dove inquinamento e abusivismo edilizio - con investimenti nel turismo, visti come miraggio in una terra a forte emigrazione - hanno già prodotto danni difficilmente reversibili.


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