Macedonia, elezioni sempre più in forse

12 maggio 2016

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Mercoledì 11 maggio in Macedonia scadeva il termine ultimo per presentare le candidature per le elezioni anticipate del prossimo 5 giugno. Alla mezzanotte, però, soltanto la VMRO-DPMNE, partito di governo dell'ex premier Nikola Gruevski, aveva consegnato la lista che comprende 123 candidati.

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Tutti gli altri partiti, invece, hanno deciso di non presentare i propri candidati. Il partito socialdemocratico (SDSM), principale forza di opposizione, ha già da tempo annunciato di voler boicottare le elezioni “fin quando non sarà garantito un voto corretto e libero”.

Al SDSM si sono però affiancati anche i due principali partiti dell'area albanese, il Partito democratico degli Albanesi (DPA) e l'Unione democratica per l'integrazione (DUI), partner storico della VMRO al governo del paese.

L'assenza di tre delle principali forze politiche su quattro, mette sempre più in forse la tenuta delle prossime consultazioni politiche, che dovevano aiutare il paese ad uscire dalla gravissima crisi politica ed istituzionale cominciata nel 2015 con lo scandalo delle intercettazioni.

Dopo la mancata presentazione delle liste di ieri, l'OSCE ha annunciato la decisione di ritirare la propria missione di osservazione dalla Macedonia.

Nel tentativo di trovare una soluzione negli ultimi giorni i rappresentanti dei partiti più importanti si sono riuniti più volte a Skopje: obiettivo degli incontri, individuare una strada comune per applicare fino in fondo gli accordi di Pržino, cornice imprescindibile per andare alle urne. Incontri che sino ad ora, evidentemente, non hanno portato a passi in avanti.


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