Vanja Sutlic

Dopo numerosi scandali e una pessima gestione, l'organo collegiale di controllo della Tv croata ha deciso di destituire il direttore Vanja Sutlić e cambiare così i vertici del media più importante della Croazia. Il tutto durante la campagna elettorale per le presidenziali

10/12/2009 -  Drago Hedl Osijek

Vanja Sutlić, indicato dai media come "il peggior direttore nella storia della televisione croata" martedì scorso è stato deposto dalla sua funzione. Destino che Hloverka Novak Srzić, caporedattrice del Programma informativo, ha temporaneamente evitato solo perché in malattia. La sua uscita di scena è solo una questione di giorni. Si è così conclusa la lunga agonia che aveva investito il media più influente della Croazia, che al tempo del primo presidente croato Franjo Tuđman veniva soprannominato "la cattedrale dello spirito croato".

La destituzione del direttore della HRT e l'imminente allontanamento della caporedattrice del Programma informativo non sono dovuti a dettami politici del governo. Semplicemente seguono ad una serie di scandali, a episodi di corruzione e all'insostenibile stato in cui versava il servizio pubblico ormai da tempo. L'unica mossa logica che il Consiglio per la programmazione poteva fare era il cambio dei vertici. Quest'organismo, composto da 11 membri in base alla Legge sulla radiotelevisione croata, "difende e protegge gli interessi dell'opinione pubblica eseguendo controlli e migliorando il programma della radio televisione" e, con concorso pubblico, nomina e sostituisce il personale della HRT.

A quanto pare la goccia che ha fatto traboccare il vaso è stata una dichiarazione razzista dell'ormai ex direttore Sutlić che ha definito una nota giornalista, da tempo corrispondente della HRT da Belgrado, e fra l'altro sposata con un serbo, "puttana cetnika".

Quando quattro giornalisti della HRT, verso la metà di ottobre, hanno parlato pubblicamente di quest'uscita di Sutlić, l'opinione pubblica è rimasta del tutto sbalordita. Sbalorditi sono stati anche i politici e il presidente della Repubblica Stjepan Mesić ha dichiarato che, se si dimostra vero che Sutlić ha definito in quel modo la giornalista , "di sicuro non la passerà liscia".

Sutlić è però andato al contrattacco, ha definito quanto riportato dai quattro giornalisti pura invenzione e quindi, dal momento che era stata diffusa una menzogna fra l'opinione pubblica, ha spinto per il loro licenziamento. Subito però si sono lamentati anche altri giornalisti e il culmine è stato raggiunto quando la caporedattrice del Programma informativo, Hloverka Novak Srzić, ha licenziato una giornalista, la conduttrice della trasmissione Dossier.hr, perché aveva avuto come ospite un politologo che ha parlato in modo molto critico dell'intreccio e dei collegamenti fra la politica e la mafia in Croazia. In quell'occasione una decina di giornalisti aveva protestato davanti alla sede della tv croata, mettendosi simbolicamente dello scotch sulla bocca e tenendo in mano un foglio bianco, per mettere in rilievo la censura presente nella HRT.

Ma questi non sono stati gli unici motivi per i quali la direzione della HRT ha dovuto fare le valigie. I risultati dell'agenzia AGB Nielsen hanno dimostrato che l'audience della tv croata è notevolmente in calo e che è stata sorpassata dalla concorrenza, in particolare dalla commerciale Nova TV. Persino il Dnevnik, telegiornale del mezzogiorno, da sempre baluardo della HRT, che negli ascolti è sempre molto più avanti della concorrenza, adesso veniva messo in questione. Mentre nel 2007 gli ascolti della principale trasmissione informativa della HRT erano quasi al 44 percento, adesso erano scesi a poco più del 34 percento. Nel frattempo, il tg della concorrente Nova TV in questo periodo ha registrato un importante aumento con quasi il 33 percento di ascolti, avvicinandosi a quello della HRT, un tempo irraggiungibile.

Nemmeno i risultati finanziari della HRT, che impiega circa 3.600 dipendenti, sono positivi, tanto che sono stati annunciati un gran numero di licenziamenti. Per ora nessuno vuole parlare di quante persone rimarranno senza lavoro, ma le cifre si misurano in centinaia. Già il precedente direttore della HRT, Mirko Galić, oggi ambasciatore croato in Francia, aveva dichiarato che alla HRT ci sono circa mille persone in eccedenza. Adesso però la crisi economica e la forte recessione in Croazia, oltre al calo dei profitti del marketing della HRT, hanno imposto come imprescindibile una decisione che nessuna amministrazione fino ad ora si era sentita di prendere.

Quando alla guida della HRT c'era Vanja Sutlić si sono susseguiti una serie di scandali finanziari: dall'ordinazione di costosissime e poco trasparenti produzioni esterne (in particolare le locali soap opera televisive) fino al fatto che alcuni conduttori delle più note trasmissioni di informazione possedevano proprie aziende che collaboravano con la HRT.

Mentre i giornali quotidianamente già scrivevano delle vicende dell'HRT, ecco che scoppiano altri due scandali che hanno compromesso seriamente la posizione di Vanja Sutlić e Hloverka Novak Srzić. Sutlić, senza tenere conto della crisi economica in atto e dell'annuncio del licenziamento di un gran numero di dipendenti della tv croata, si è lanciato nell'acquisto di un costoso yacht. La responsabile del Programma informativo, Hloverka Novak Srzić, ha pensato bene invece di esporre nella casa dove vive, in occasione del compleanno del figlio, la bandiera ustascia. Anche questi due scandali hanno contribuito all'ulteriore rovina dello loro immagine, che era già visibilmente traballante.

Nonostante l'influenza della politica sui media più importanti, la tv croata non si avvicina nemmeno a quella che fu durante il tempo di Franjo Tuđman. Anche se è vero che la politica continua a tentare, per quanto sia possibile, di controllare la linea editoriale della tv.

Con la destituzione di Sutlić dalla direzione della HRT e l'imminente licenziamento della caporedattrice del Programma informativo, si è aperta la lotta per la loro successione. L'uscita di scena della direzione della HRT avviene in piena campagna elettorale per le presidenziali (che si terranno il 27 dicembre prossimo), e tenendo presente la procedura di nomina della guida della HRT, è praticamente certo che la Croazia avrà prima un presidente della Repubblica che la nuova dirigenza della HRT.

Ciò significa che anche il nuovo presidente della Repubblica, facendo lobbying, cercherà di mettere alla direzione della tv croata un suo uomo di fiducia. Non c'è dubbio che intenzioni simili le avrà anche l'attuale premier Jadranka Kosor, la quale prima di entrare in politica, una quindicina di anni fa, aveva lavorato come giornalista alla HRT, nel programma informativo della radio croata.


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