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Rapporti segreti smarriti e scritti col 'copia-incolla' dai giornali, lotte interne, accuse di lobbying e di racket nei confronti del mondo economico. In Bulgaria l'agenzia DANS, i servizi segreti nati nel 2008 per combattere corruzione e criminalità, si sono trasformati in una "fabbrica di scandali"

16/11/2009 -  Tanya Mangalakova Sofia

Alla fine dello scorso ottobre Sofia è stata scossa dall'ennesimo scandalo legato ai servizi segreti, e più precisamente ad un rapporto filtrato su "persone e circoli, con azione distruttiva nei confronti del funzionamento di ministeri e altre strutture dell'amministrazione pubblica". Il 24 ottobre, in una conferenza stampa convocata d'urgenza, il premier Boyko Borisov ha comunicato ai media che il giorno prima l'ex consigliere dei nuovi servizi (DANS) Aleksey Petrov, nei panni di "cittadino leale alle istituzioni" gli aveva consegnato la copia di un rapporto segreto con data 8 ottobre 2008.

Borisov ha dichiarato che il documento è stato prodotto originariamente in cinque copie e che quella consegnatagli da Petrov è quella inviata al tempo al suo predecessore, Sergey Stanishev. "Questa copia sarebbe dovuta essere restituita al DANS, ma questo non è successo. Non so proprio in che stato abbiamo vissuto, e come si è lavorato fino ad oggi nei servizi segreti, se assistiamo a tali violazioni della legge. Stanishev ha creato il DANS come strumento di polizia politica", ha dichiarato ai giornalisti Borisov.

Il rapporto, segnalato come "top secret" è divenuto presto elemento di discussione e polemica sui media: due giorni dopo ben 26 pagine del documento sono apparse su internet: da queste emerge che il consulente energetico Stefan Gamizov, insieme al proprio collaboratore Konstantin Sirleshtkov avrebbe esercitato pressioni per la realizzazione di una accordo di consulenza da 18 milioni di euro tra l'azienda americana specializzata in sicurezza "GRS" e il DANS.

Nel 2008 Gamizov avrebbe tentato di convincere Stanishev ad approvare il progetto, e nel rapporto incriminato risultano numerose conversazioni tra i due. Gamizov viene anche indicato come uomo del tycoon energetico Hristo Kovachki, personaggio spesso avvicinato al boss serbo Sreten Josic.

Aleksey Petrov, ex consigliere del DANS e ex membro dei servizi di sicurezza, ha affermato che l'autore del rapporto è l'ex vice direttore dei servizi, Ivan Drashkov. Nel frattempo lo stesso Drashkov ha deciso di fare ricorso ai media, dichiarando in una intervista televisiva che il DANS "è guidato col pilota automatico", e che nel passato "le sue strutture hanno agito come bande di strada", ricavando milioni di leva da racket esercitato su numerose aziende.

Una fabrica di scandali

Quello di queste settimane è l'ennesimo scandalo legato al DANS, agenzia creata nel gennaio del 2008 per combattere la corruzione e la criminalità organizzata, con inizialmente a capo il citato Petko Sertov. I risultati sono stati però disastrosi. L'anno scorso i servizi segreti hanno speso 140 milioni di leva, e i loro dirigenti sono permanentemente al centro di scandali e intrighi.

All'inizio di settembre Aleksey Petrov ha dichiarato di essere a conoscenza di un rapporto che contiene i nomi di dieci ministri accusati di corruzione. Il 15 ottobre è uscito il primo numero di un nuovo settimanale, "Galeriya", diretto da Zoya Dimitrova, ex portavoce del DANS, su cui è stato pubblicato il primo riferimento riguardo a tale rapporto, in cui i ministri accusati compaiono sotto pseudonimo.

Nell'estate del 2008 erano poi cominciate a comparire sul sito "Opasnite" storie "piccanti" su politici e ufficiali dei servizi segreti. Petko Sertov ordinò allora di indagare sul sito, mentre in una speciale indagine dei servizi, denominata anche questa "Galeriya", compaiono intercettazioni a giornalisti ed esponenti politici.

Lo stesso DANS ha poi reso pubblica l'informazione secondo cui dietro il sito "Opasnite" si nascondeva in realtà il giornalista Ognyan Stefanov, direttore del portale "Frog news". Due settimane dopo lo stesso Stefanov verrà attaccato da alcuni sconosciuti e picchiato a sangue. Nell'ottobre 2008 il vice direttore del DANS Ivan Drashkov è stato licenziato, insieme ad altri membri dei servizi.

Polizia politica

Uno dei primi atti del nuovo esecutivo del premier Boyko Borisov, nell'agosto 2009, è stato un cambio ai vertici del DANS. L'8 ottobre 2009 la commissione parlamentare di controllo sul DANS ha redatto un rapporto sul caso "Galeriya", con l'indicazione di cercare le responsabilità del caso nell'ex direttore Sertov per le intercettazioni illegali. Borisov ha dichiarato che Sertov, oggi console generale a Salonicco, verrà chiamato a rispondere.

Ivan Kostov, leader dei Democratici per una Bulgaria Forte e presidente della commissione parlamentare di controllo sul DANS, ha dichiarato che nella forma ereditata dal precedente esecutivo, il DANS è discreditato e ha perso ogni autorevolezza. "I colpi diretti al DANS vengono dal suo ex direttore. Il servizio è stato trasformato in una polizia politica, e questo è uno dei motivi del crollo della suo autorità". Lo scandalo è divenuto ancora più complesso con la decisione del tribunale di respingere il provvedimento di licenziamento di Ivan Drashkov.

Il premier Borisov ha comunicato che sono stati smarriti una decina di rapporti segreti. Tutto lascia credere che la "fabbrica di scandali" produrrà ancora molti problemi con l'etichetta "top secret".

Negli ultimi due anni gli scandali che riguardano i servizi segreti sono parte della crisi delle istituzioni, governate dal precedente esecutivo della "coalizione a tre" tra socialisti (BSP), monarchici (NDSV) e partito della minoranza turca (DPS), durante il quale sono stati congelati milioni di euro di fondi europei a causa di corruzione e malversazione.

La nuova struttura del DANS, che aveva l'obiettivo di analizzare e combattere la corruzione relativa ai fondi di Bruxelles, ha esaurito presto il suo credito di fiducia. Gli ultimi scandali hanno mostrato che all'interno del DANS esistono almeno due potenti "clan" che, invece di lottare contro la criminalità, combattono tra loro per appoggiare varie lobby affaristiche.

Invece di collezionare indizi e prove su truffe e scandali, in grado di reggere in tribunale, parte dei membri dei servizi segreti hanno sprecato milioni per spiarsi l'un l'altro e per utilizzare i media come armi politiche. Basti ricordare l'assurdo di una portavoce dell'agenzia che due mesi dopo aver abbandonato il DANS diviene redattore capo di un settimanale che pubblica rapporti segreti...

Ma c'è anche qualcos'altro. Lo stile del rapporto pubblicato in internet ricorda quello delle storie più o meno fantasiose della "teoria della cospirazione", e mancando riferimenti precisi, sembra essere opera più di un giornalista che di un ufficiale del DANS.

Il rapporto abbonda di pettegolezzi, ipotesi, e conclusioni non basate sui fatti. Arrivato in fondo, il lettore si chiede cosa ci sia in realtà di tanto segreto in questo chiacchierato rapporto, che racconta di voci di corridoio che possono essere trovate in tutti i forum in rete o nei caffè fumosi della capitale Sofia.

Le citazioni dai media fanno nascere una domanda: quanto è giustificata la spesa di milioni da parte dei servizi segreti, se alla fine il loro lavoro si riduce a quello del "copia - incolla"?


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