A che punto è la società civile nei Balcani? Un dossier sull'operato delle ONG locali e internazionali curato dai nostri corrispondenti.

10/12/2001 -  Anonymous User

I problemi legati al variegato universo del terzo settore nel contesto del sud est Europa, la percezione delle organizzazioni non governative da parte della popolazione locale, gli sforzi dedicati alla promozione della società civile, le difficili e discusse collaborazioni tra ambienti internazionali e locali... Questo e molto altro ancora ha trovato spazio di approfondimento nei servizi curati dai corrispondenti dell'Osservatorio. Si tratta infatti di una serie di analisi, riguardanti sia le ONG locali sia quelle di casa nostra, che hanno il merito di fare il punto sulla situazione attuale nei Balcani, e in modo particolare nel territorio della ex Jugoslavia, di ciò che alcuni chiamano "società civile".
Quanto scritto dai nostri collaboratori d'oltre mare offre un quadro, di certo non esaustivo, di quanto accade in loco all'interno del mondo non governativo. Gli articoli di approfondimento presentano le dinamiche interne tra associazioni, i progetti realizzati, ma anche le incertezze e i nodi irrisolti che ancora gravano sull'operato delle ONG. Tuttavia è possibile leggere nei testi, che comprendono interviste, riflessioni svolte da alcuni degli attori principali del terzo settore, lamentele e difficoltà relative ai finanziamenti e alla realizzazione dei progetti, etc., una serie di indicazioni sul modo di funzionamento delle ONG locali in rapporto tra loro e con i partner internazionali.
Nello specifico Lino Veljak, da Zagabria, racconta dell'operato delle ong locali ed internazionali riguardo la delicata questione del rientro dei profughi, fornendo un quadro sintetico della attuale situazione in Croazia e delle ONG che più hanno sostenuto i progetti di sostegno al rientro.
Mihailo Antovic, da Nis, presenta una panoramica sulle ONG al Sud della Serbia, sulle collaborazioni con le associazioni straniere e sugli obiettivi da raggiungere, soffermandosi infine con cura sul caso del Comitato per l'iniziativa civica di Nis.
Da Banja Luka (Republika Srpska) il nostro corrispondente ha raccolto un'interessante intervista con Igor Stojanovic, direttore del Centro per le iniziative civili. Nel testo vengono messe a fuoco alcune delle questioni cardine per la partecipazione del terzo settore alla promozione della società civile e al controllo della politica locale, con cenni che comprendono i rapporti con i donatori e i finanziamenti internazionali.
Ada Sostaric si concentra invece sulle dispute tra le ONG locali, esaminando la diatriba tra Radio Index e l'Associazione dei media elettronici indipendenti. Porta inoltre l'esempio del Centro per lo sviluppo del settore non-profit (CRNPS).
Conclude la nostra rassegna il testo di Dario Terzic, che con piglio critico prende in considerazione la città di Mostar e l'operato delle ONG locali e di quelle internazionali, senza dimenticare il ruolo dell'amministrazione internazionale tuttora presente in Bosnia-Erzegovina.
Come si potrà notare dai testi, i corrispondenti si sono soffermati più che altro sulla realtà delle ONG locali nei Balcani, mentre il convegno organizzato dall'Osservatorio il 24 novembre scorso ha offerto uno sguardo parallelo sulle ONG internazionali, presentando anche alcuni casi studio. In particolare, è stata presentata la ricerca di Luisa Chiodi sulle ONG italiane in Macedonia , la ricerca di Silvia Pandini sull'operato delle ONG in Kosovo ed infine uno studio critico sulla città di Mostar curato da Claudio Bazzocchi.


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