Drvar dice stop ai rifiuti italiani

13 aprile 2021

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Nel luglio del 2020 erano stati stoccati illegalmente in un'azienda abbandonata di Drvar, ovest della Bosnia Erzegovina, 300 tonnellate di rifiuti provenienti dall'Italia. Si trattava di residui tessili di aziende dell'area di Padova.

Drvar, Bosnia Erzegovina - © DMZ001/Shutterstock

Drvar, Bosnia Erzegovina - © DMZ001/Shutterstock

Ad importarli la Krom Reciklaža, un'azienda fondata nel gennaio del 2020 che aveva ottenuto dal ministero per l'Ecologia dell'amministrazione locale il permesso di importare 8000 tonnellate di rifiuti da trasformare in combustibile per cementifici. Ma a Drvar non vi era traccia né degli uffici amministrativi e neppure di alcun impianto dell'azienda.

Živana Sabljić è una delle animatrici di una rete civica che si è battuta contro lo stoccaggio illegale: “Se non fossimo scesi in piazza chissà quanti altri rifiuti sarebbero stati importati”.

Dopo mesi di attesa infatti le proteste dei cittadini di Drvar hanno portato i primi frutti. Le 300 tonnellate di rifiuti sono state rimosse e smaltite in un inceneritore grazie all'intervento del Fondo per la protezione dell'ambiente della Bosnia Erzegovina.

Sulla vicenda ora indaga la magistratura ma per Živana Sabljić occorre anche individuare le responsabilità politiche di quanto accaduto: “Il ministro per l'Ecologia del Cantone e quello federale per l'ecologia sono ancora al loro posto. Quest'impunità non dovrebbe continuare”.

Link: Le Courrier des Balkans


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