Un torneo internazionale di calcio e pallamano, con squadre giovanili da tutto il mondo, a cui partecipano anche una squadra dalla Serbia e una dal Kosovo. Occasione di sport e incontro

09/04/2009 -  Nicole Corritore

Alle 8.45 di sabato 11 aprile, sul Colle di Miravalle a Rovereto, si avvia la cerimonia d'apertura ufficiale della XX edizione del Torneo "Città della Pace", alla presenza di 90 squadre di calcio e 54 di pallamano provenienti da 16 paesi europei ed extraeuropei, tra i quali anche alcuni del sud est Europa. Alla lettura del giuramento degli atleti in tutte le lingue e all'esecuzione degli inni nazionali, seguiranno i cento rintocchi della possente

Campana della Pace "Maria Dolens", costruita con il bronzo dei cannoni di tutte le nazioni partecipanti alla Prima guerra mondiale per ricordare i caduti di tutte le guerre e invocare pace e fratellanza tra i popoli.

Alcuni dei ragazzi che parteciperanno al torneo provengono da luoghi che hanno vissuto un recente, pesante confitto: Serbia e Kosovo. Nei prossimi giorni le due squadre, la serba "Bubamara" di Kraljevo e la "Besa Kosovo" della città di Peja/Pec, oltre a gareggiare seguiranno un percorso di conoscenza e scambio frutto della attività di relazione tra comunità, di cooperazione e di solidarietà, sviluppate in questi anni dal Tavolo trentino con il Kossovo e dal Tavolo Trentino con Kraljevo.

Il Tavolo trentino con il Kossovo e il Tavolo Trentino con Kraljevo - assieme all' "Associazione Progetto Prijedor" attiva in Bosnia Erzegovina - da alcuni anni e in maniera sempre più strutturata, hanno avviato una serie di sinergie ed iniziative condivise. In particolare nell'ambito degli scambi giovanili e sportivi, del turismo responsabile, dello sviluppo locale e delle politiche di genere, l'approccio delle tre realtà trentine di cooperazione si sta delineando in prospettiva della costruzione di un futuro "Tavolo trentino con i Balcani".

Grazie all'impegno e all'esperienza quasi decennale di queste tre realtà, è nato un importante ed innovativo sistema di cooperazione tra la comunità trentina e le comunità balcaniche. Una modalità di fare cooperazione che si realizza con il coinvolgimento dei diversi attori delle comunità di ciascun territorio e attraverso la costruzione di relazioni, collaborazioni e scambi tra territori stessi.

Si inserisce in questo ambito il percorso di conoscenza tra i ragazzi delle squadre di Pec/Peja e Kraljevo che avverrà a margine della manifestazione sportiva di Rovereto. L'iniziativa rientra nelle attività legate al tema dell'elaborazione e trasformazione del conflitto per una pacifica convivenza, promosse in particolare in Kosovo dal Tavolo trentino. Dal 2003, assieme a "Operazione Colomba" - che opera nei Balcani dal 1995 con interventi di "nonviolenza attiva" - si stanno infatti promuovendo in questo senso, percorsi di riflessione tra giovani delle diverse comunità.

Nel 2007 è iniziata su questo tema, una collaborazione con un team di operatori/animatori kosovari appartenenti alle diverse comunità che abitano il paese. Una delle importanti attività di cui questo team locale è stato attivo partecipe, è l'accompagnamento in città a Peja/Pec di persone della comunità serba che abitano nei villaggi limitrofi e nell'enclave di Gorazdevac. Non solo per assicurare la "libertà di movimento" alla minoranza serba che ancor'oggi in gran parte ha paura a muoversi da sola, ma anche per mostrare agli abitanti di Peja/Pec che chi arriva da Gorazdevac è come loro...e viceversa.

Un percorso che da quest'anno ha portato all'avvio in Kosovo di iniziative capillari nelle scuole superiori e nella comunità giovanile e non, tramite l'utilizzo dello strumento video "Nothing to It - Niente a nessuno", un documentario realizzato l'anno scorso nell'ambito delle attività dell'Area elaborazione e trasformazione del conflitto di Trentino con il Kosovo. A partire dalla visione del documentario che presenta uno spaccato di convivenza - e non convivenza - tra le comunità (in particolare serba e albanese) viene stimolato il dibattito sul tema dell'elaborazione e trasformazione del conflitto.

La squadra kosovara sarà accompagnata in Trentino da due operatori/animatori del team locale, che in preparazione all'incontro del Torneo "Città della Pace" hanno incontrato a Pec/Peja allenatori, genitori e ragazzi per raccontare il senso dell'iniziativa e del percorso di conoscenza previsto a Rovereto con i ragazzi della squadra di calcio prveniente dalla Serbia. Simili incontri sono stati realizzati parallelamente con la squadra "Bubamara", che arriverà domani in Italia accompagnata dai referenti locali del Tavolo trentino con Kraljevo.

Collegando queste piccoli eventi all'esperienza di quest'anno al torneo, il tentativo è quello di avviare un percorso che porti l'anno prossimo alla partecipazione di una squadra mista, che comprenda tutte le comunità residenti in Kosovo. L'esperienza del lavoro sul campo delle tre realtà trentine, "Tavolo trentino con il Kossovo", "Tavolo trentino con Kraljevo" e "Progetto Prijedor", porta alla convinzione che la pace si costruisce attraverso lo scambio, la presenza e il lavoro quotidiano. Fili di relazione che vanno intrecciati nel tempo e con la "lentezza" necessaria al radicamento della cultura del dialogo e della pacifica convivenza, oltre Adriatico così come in Italia e in Europa. Per far sì che il tessuto di quella coperta ci avvolga tutti - nessuno escluso - e ci renda resistenti ai colpi della paura dell' "altro da noi".


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