Ue: ennesimo stop per Albania e Macedonia del Nord?

16 ottobre 2019

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Resta tutta in salita la strada verso l’avvio dei negoziati di adesione all’Unione europea per Albania e Macedonia del Nord. I ministri degli affari europei dei 28, riuniti ieri a Lussemburgo, hanno rimandato la decisione a data da destinarsi, essenzialmente per il rifiuto della Francia che vuole ridiscutere i criteri per entrare nell’UE. La questione finisce ora anche sul tavolo dei capi di stato e di governo, nel vertice di domani che già si annuncia molto pieno.

La presidenza finlandese le ha provate tutte, proponendo quanto meno di dare luce verde alla Macedonia, il meno problematico dei due casi.  Ma non è bastato davanti ad una Francia irremovibile (la ministra di Parigi non aveva nemmeno il mandato per cambiare posizione).

E così i due paesi dovranno aspettare ancora, una situazione frustrante, specialmente per Skopje che sperava di essere premiata per avere risolto le dispute con la Grecia a proposito del nome. Ma il presidente francese Macron vuole ridiscutere i criteri per allargare ancora il club, l’esperienza degli ultimi anni – dicono a bassa voce i diplomatici di Parigi – dimostra che bisogna andarci piano o (come dicono gli olandesi, che la pensano quasi allo stesso modo): "Dobbiamo premiare i risultati dei paesi candidati, non solo gli sforzi".

Si trattava non di fare entrare Tirana e Skopje domani ma solo di cominciare le trattative, trattative che oggi sono in corso con Serbia, Montenegro e Turchia, anche se quest’ultimo negoziato è clinicamente morto.

Il rischio ora è di frustrare questi paesi, che anche altri corteggiano come Cina, Russia e Turchia. E a molti non va giù l’intransigenza di una Francia che, con la partenza degli inglesi, già si sente padrona d’Europa.

Link: RSI, Tomas Miglierina


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