
Londra - © Mistervlad/Shutterstock
Se la nuova amministrazione americana sembra piuttosto passiva nei confronti della Georgia, Londra ha messo i rappresentanti del Sogno georgiano al centro di una rinnovata campagna di sanzioni, che segnano il minimo storico nelle relazioni tra Regno Unito e Georgia
Il 27 marzo la Commissione Affari Esteri del Senato americano ha passato il provvedimento bipartisan abbreviato in MEGOBARI, “amico” in georgiano.
L’acronimo sta per Mobilizing and Enhancing Georgia’s Options for Building Accountability, Resilience, and Independence Act, e ha lo scopo di rivedere completamente le relazioni USA-Georgia, imporre nuove sanzioni all’autoinsediatosi governo del Sogno Georgiano, appoggiare la società civile contro lo scivolamento del regime autoritario.
Il provvedimento è frutto di un lungo dibattito del congresso americano sulla situazione in Georgia, e non è espressione della nuova amministrazione presidenziale, che per il momento appare piuttosto silente sulla Georgia.
Si sta invece registrando una grande attenzione verso il quadro georgiano da parte del governo britannico, protagonista ultimamente di nuove misure, alcune delle quali nel solco di precedenti misure statunitensi, alcune legate a questioni specifiche che preoccupano Londra.
Sospensioni e sanzioni
Dal 2024 le relazioni Regno Unito – Georgia sono al minimo storico. A cominciare dalla legge sugli agenti stranieri, e la legge sui valori familiari, la legge contro la propaganda gay, per passare alle elezioni truccate e alle repressioni di piazza, Londra ha fatto dichiarazioni molto chiare sulle preoccupazioni del corso georgiano.
Alle parole sono seguiti i fatti, e si è arrivati alla sospensione del dialogo di sicurezza. A dicembre sono poi arrivate le sanzioni verso figure di spicco, che includono il blocco dei beni e il divieto di recarsi nel Regno Unito.
Fra i sanzionati c’è Vakhtang Gomelauri, ministro degli Interni di Tbilisi, per il suo ruolo nella violenta repressione delle proteste a favore di una più stretta integrazione della Georgia con l'Unione Europea, esplosa dopo il dietro front del suo governo sui negoziati per l’accessione all’UE, il 28 ottobre, che ha dato il via all’ininterrotta protesta ancora in corso, ormai da oltre quattro mesi.
Dallo stesso ministero è stato sanzionato Zviad Khazarishvili, detto Khareba, capo del Dipartimento per le Operazioni Speciali, direttamente coinvolto nell’attuazione di misure violente contro manifestanti e giornalisti, facendosene vanto .
A inizio aprile le sanzioni hanno colpito due magistrati già affetti da simili misure statunitensi. Levan Murusidze, giudice presso la Corte d’Appello di Tbilisi e membro dell’Alto Consiglio di Giustizia, è stato sanzionato per il suo presunto coinvolgimento in pratiche di corruzione all’interno del sistema giudiziario georgiano. Murusidze è stato accusato di manipolare i processi giudiziari per mantenere influenza e controllo politico, compromettendo ulteriormente le istituzioni democratiche della Georgia.
Mikheil Chinchaladze, ex presidente della Corte d’Appello di Tbilisi, è stato anch’egli sanzionato per il suo ruolo in casi di corruzione significativa, compresa la sua partecipazione a schemi di concussione che coinvolgevano funzionari pubblici stranieri.
Più Sogno e meno Speranza
Imedi in georgiano significa “speranza”, ed è il nome di una emittente televisiva la cui storia racconta tutte le vicissitudini, e forse anche il karma, del rapporto fra libertà e potere in Georgia.
Tv di opposizione durante il primo mandato di Saakashvili, fu oggetto di un raid nell’annus horribilis della crisi politica, il 2007, che ha anticipato quello della guerra del 2008.
In quell’anno morì a Londra anche il suo proprietario Badri Patarkatsishvili, morte che ha dato vita ad una successione estremamente travagliata, con la linea editoriale dell’emittente sempre più assoggettata al governo.
Quando il Sogno è arrivato al governo, il partito è entrato a gamba tesa in Imedi che è diventata una delle trombe del potere. E di nuovo a Londra la questione di Imedi torna a farsi tortuosa. Imedi è ora di Irakli Rukhadze, magnate georgiano che non risiede in Georgia. Nel marzo 2025, la Corte Suprema del Regno Unito ha confermato una sentenza che imponeva a Rukhadze e ai suoi associati di pagare oltre 170 milioni di dollari in risarcimenti per il loro coinvolgimento in una cospirazione commerciale.
Il caso riguardava un contratto finalizzato al recupero di beni appartenenti al defunto Patarkatsishvili, fraudolentemente sottratti agli eredi. Nonostante i ricorsi, la corte ha mantenuto il verdetto, evidenziando preoccupazioni sulle pratiche commerciali di Rukhadze.
Il deputato britannico James MacCleary ha espresso indignazione , affermando che le operazioni di Rukhadze nel Regno Unito, unite alla sua diffusione di propaganda filo-russa in Georgia, giustificano l’imposizione di sanzioni.
E sul ruolo della disinformazione russa in Georgia e delle misure da adottare in merito nel Regno Unito, è intervenuta Salomé Zourabichvili che continua a operare come presidente del paese in attesa di nuove elezioni.
Il 1 aprile ha prestato la propria testimonianza alla Commissione per gli Affari Esteri del Parlamento del Regno Unito, offrendo un’analisi delle sfide poste dalla disinformazione russa in Georgia e sollecitando misure più decise da parte dei paesi occidentali per contrastare la guerra ibrida di Mosca.
La risposta britannica alla guerra ibrida russa
Il Regno Unito ha preso sul serio la questione della guerra ibrida russa, non dimenticando quando spie russe si aggiravano per Londra con materiale radiativo per uccidere, con il tè al polonio nei locali della capitale.
Il 1º aprile 2025 è stato annunciato che la Russia sarebbe stata inserita nel livello più alto, in compagnia unica dell’Iran, del Foreign Influence Registration Scheme (FIRS). Questa classificazione impone che individui ed entità impegnati in attività per conto di uno stato ostile registrino le proprie azioni presso il governo. Il Ministero degli Interni ha lanciato una campagna contro chi commette reati nel Regno Unito per conto della Russia.
Il Segretario degli Esteri, David Lammy, ha dichiarato : “Negli ultimi anni, la Russia ha adottato politiche sempre più ostili nei confronti del Regno Unito e dei suoi interessi – molestando diplomatici britannici, cercando di minare la politica britannica attraverso interferenze dannose e operazioni informatiche, e reclutando spie per compiere atti di incendio doloso e sabotaggio sul suolo del Regno Unito.”
Il Regno Unito ha adottato misure decisive contro le minacce russe, tra cui l'espulsione di oltre 20 agenti dell’intelligence russa dal 2018, la revoca dell’accreditamento di alcuni diplomatici russi, la rimozione dello status diplomatico da proprietà usate per attività di spionaggio e la limitazione della durata dei visti per i diplomatici russi.
Dall’invasione russa dell’Ucraina nel 2022, il Regno Unito sta combattendo le attività della flotta fantasma russa e ha sanzionato oltre 2000 individui ed entità russe. E ora la lista dei sanzionati include dei georgiani, alcuni in odore di Russia.
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