Alex Simonetti 26 ottobre 2022
La homepage del portale Diia - screenshot

L’Ucraina - nonostante la guerra - è esempio della transizione digitale. Se ne è discusso alla Settimana europea delle regioni e delle città

Il 14 ottobre, in occasione dell’Settimana europea delle regioni e delle città si è tenuto l’incontro Smart Communities: EU meets Ukraine, un confronto tra istituzioni europee e protagonisti della transizione digitale dell’Ucraina.

Il settore tecnologico ucraino è uno dei più dinamici d’Europa. Il processo di digitalizzazione è molto avanzato ed ha già un notevole impatto sui cittadini. Eddy Hartog, a capo del progetto europeo Technologies for Smart Communities, lo ha fin da subito sottolineato nell’intervento che ha aperto il webinar, affermando che la cooperazione tra esperti del settore (tecnici, finanziatori, ingegneri, programmatori, ecc.) e figure politiche decisionali sarà alla base della transizione digitale che ha già investito e investirà ancora di più, negli anni a venire, la società ucraina.

Verso la digitalizzazione totale 

“Nemmeno la guerra ha fermato i nostri obiettivi digitali” – ha aggiunto Valeriya Ionan, viceministro del ministero della Trasformazione digitale, creato nel 2019. “Vogliamo costruire uno stato digitale senza burocrazia, senza carta, senza corruzione, vogliamo essere un esempio per istituzioni e associazioni”. 

Per farlo hanno creato Diia (Дія – ‘azione’), un ecosistema di progetti digitali che ruotano attorno ad una app mobile e un portale web. Lanciata nel 2020, l’applicazione permette ai cittadini ucraini di usare documenti digitali direttamente dal proprio smartphone, pagare le tasse, registrare la propria residenza o apporre firme digitali: sono più di 80 i servizi pubblici offerti ai cittadini tramite app.

Dai 6 milioni di utenti di fine 2020, si è arrivati ai 10 milioni di utenti per la sola app Android, e ormai - sottolinea Valeriya Ionan - il numero di passaporti digitali rilasciati equivale a quello dei passaporti cartacei. La viceministra ha poi spiegato come ora in 20 minuti si registra una nuova nascita e addirittura l’adozione, dal punto di vista burocratico, si può interamente svolgere tramite il portale web Diia. “Diventare un imprenditore in Ucraina è molto facile: servono solo 10-15 minuti per registrare la propria attività o azienda” – ha ripetuto Valeriya Ionan più volte.

Nonostante ovviamente l’invasione russa e il conflitto in atto abbiano stravolto gli obiettivi del ministero della Trasformazione digitale, la loro attività continua incessantemente: “Abbiamo solo cambiato le priorità all’interno del ministero”.

Molti servizi continuano ad essere rilasciati e molti altri, già presenti, hanno cambiato la loro fisionomia per mettersi al servizio di uno stato in guerra.

La nuova funzione E-Enemy, incorporata nell’app Diia, permette ad esempio ai cittadini di inserire informazioni sulle truppe russe avvistate in un dato momento, quali il numero, la direzione e la loro uniforme. Per evitare false segnalazioni o tentativi di controspionaggio è necessario autenticarsi tramite il sistema di e-passport.

E-Enemy è una funzionalità importante sia per rifugiati ucraini che per l’esercito: l’applicazione fornisce informazioni in tempo reale sulle manovre di guerra; indica punti di distribuzione di beni di prima necessità e rifugi anti-missile.

Diia è un progetto digitale così innovativo da essere preso come esempio dall’Estonia, uno dei paesi europei più avanzati nel settore tecnologico.  

Non solo tecnologia 

Secondo i protagonisti della rivoluzione digitale ucraina alla base delle politiche tecnologiche intraprese dall’Ucraina sino ad ora vi sono la consapevolezza civica e un senso di coesione diffuso.

La sfida principale rimane la modernizzazione delle aree più periferiche e rurali del paese, “le smart communities possono essere definite tali solo se, a tutti i membri, è garantito un accesso sicuro e veloce a tutti i beni e i servizi necessari. Per farlo è necessario rafforzare i rapporti tra rappresentanti locali e istituzioni”, afferma Nataliya Lazarenko, esponente del Policy for Ukraine Local Self-Governance (PULSE).

L’azione dell’ONG è volta a soddisfare i bisogni delle comunità attraverso modifiche legislative e la formazione di rappresentanti locali, in collaborazione con governo, parlamento e comunità territoriali. PULSE ad esempio con l’appoggio del progetto Azione per un mondo unito (AMU), è riuscito ad assicurare l’istruzione a distanza a migliaia di alunni scappati dalla guerra, e ad estendere o sospendere i piani di studio degli studenti universitari.

“Una digitalizzazione efficace può essere prodotta soltanto da un sistema educativo consapevole”, ribadisce Svitlana Shytikova, rappresentante ucraina dell’Erasmus +: “la cooperazione erasmus iniziata nel 2014 si è rafforzata - tante università ucraine si sono unite al progetto erasmus aumentando le affiliazioni, le mete di destinazione e gli studenti stranieri accolti. La modernizzazione dei curricula universitari ha prodotto specialisti informatici di rilievo, in grado di operare efficacemente nel contesto digitale e globale odierno. La ricostruzione dell’Ucraina avverrà anche grazie a questi nuovi specialisti. Grazie a loro, le classi virtuali hanno in parte aiutato a rispondere all’emergenza”.