9 luglio 2018
Srebrenica, Memoriale - foto di © Dijana Muminović.JPG

L'11 luglio è la data incisa nella storia per il Genocidio perpetrato nel 1995 a Srebrenica. Nell'anniversario, presso il Senato si tiene una commemorazione promossa dall'associazione "Bosna u Srcu" della Comunità di Bosnia Erzegovina a Roma, con il patrocinio della Camera dei Deputati

A Roma, alle ore 11.30 presso il Senato della Repubblica (Sala “Caduti di Nassirya”, Piazza Madama 11) su iniziativa del senatore Pier Ferdinando Casini, in collaborazione con l'associazione "Bosna u Srcu" della Comunità di Bosnia ed Erzegovina a Roma, si terrà l'incontro "Srebrenica 8372, il genocidio".

La commemorazione, che gode del patrocinio della Camera, verrà aperta con i saluti di Fatima Neimarlija (Comunità di Bosnia ed Erzegovina a Roma “Bosna u srcu ” - Bosnia nel cuore) ai quali seguiranno gli interventi di: Emma Bonino, senatrice della Repubblica e membro della Commissione Politiche dell'Unione europea; Pier Ferdinando Casini, senatore della Repubblica e membro della Commissione Affari Esteri; Josip Gelo, ambasciatore di Bosnia ed Erzegovina in Italia.

In seguito interverranno Margherita Salerno e Giuseppe Caciari, studenti del Liceo Camillo Cavour di Roma che hanno partecipato al progetto europeo "Balkan Kaleidoscope " dedicato alla promozione della conoscenza dei conflitti avvenuti nei territori della ex Jugoslavia e alla costruzione di una memoria condivisa.

Nell'arco dell'incontro verranno proiettate alcune fotografie di Dijana Muminović , cittadina bosniaca che nel 1997 all'età di 12 anni è stata accolta negli USA, profuga assieme alla famiglia. Diplomata in fotogorionalismo, nel 2010 è tornata in Bosnia per seguire i lavori di riesumazione realizzate dal Missing Persons Institute (MPI) nelle fosse comuni attorno al lago artificiale di Perućac (Višegrad) lungo il fiume Drina. Da questo lavoro, che ha preso il titolo "Secrets of Lake Perućac " ne è nata l'installazione fotografica inaugurata presso il palazzo del Congresso degli Stati Uniti d'America l'11 luglio del 2011.

Ma cosa accadde a Srebrenica, quell'11 luglio del 1995? Vennero uccise più di 8000 persone, nel peggiore massacro in Europa dopo la Seconda guerra mondiale e definito genocidio dalla Corte di giustizia internazionale, e nonostante quest'area fosse sotto la protezione delle Nazioni Unite e dei caschi blu dal 1993.

L'11 luglio del 1995 la cittadina, dove si erano assembrati migliaia di bosniaco-musulmani fuggiti dai villaggi della zona sperando nella protezione dalle truppe serbo-bosniache, venne occupata dai serbo-bosniaci. Tutti i maschi sopra agli 11 anni di età vennero deportati, picchiati e uccisi e poi gettati in fosse comuni anche molto distanti da Potočari. I soldati del generale Ratko Mladić (condannato in primo grado a novembre 2017 per crimini di guerra e per il genocidio di Srebrenica) stiparono anziani, donne e bambini su decine di autobus e li deportarono verso Tuzla. Nei giorni precedenti altre migliaia avevano cercato di raggiungere il "territorio libero" di Tuzla (territorio controllato dall'Armija Bih) attraverso i boschi e anche tra questi molti vennero uccisi.

Oggi Srebrenica si trova in Republika Srpska, una delle due entità dello stato di Bosnia Erzegovina e i bosgnacchi (bosniaco-musulmani) sopravvissuti al genocidio sono rientrati nelle loro case solo in minima parte. Molti stanno ancora cercando tracce dei propri parenti scomparsi in quei giorni del 1995.

Ogni 11 luglio, a partire dal 2003 – anno di inaugurazione del Memoriale - si tiene una commemorazione e un rito di sepoltura collettivo (la dzenana-namaz, preghiera collettiva) durante il quale vengono letti i nomi e cognomi delle vittime riesumate dalle fosse comuni e definitivamente identificate nell'ultimo anno attraverso l'esame del DNA.

Quest'anno si terranno le tumulazioni di 37 vittime, come risulta dalla lista ufficiale pubblicata sul sito del Memoriale: la vittima più giovane è Vesid Ibrić, ucciso all'età di 16 anni e il più anziano Šahin Halilović (nato nel 1924), mentre tra di loro vi sarà anche una donna, Remzija Dudić, uccisa a vent'anni durante la marcia in fuga da Srebrenica con il marito ventiduenne. L'11 luglio del 2018 si arriverà così ad aver riconosciuto e sepolto i resti di 6610 vittime del genocidio il cui numero – non definitivo - è di 8372, come riporta la lapide posta all'ingresso del Memoriale.

Alla commemorazione che si terrà a Potočari, ci saranno anche i 6.000 partecipanti di quest'anno alla "Marš Mira " (Marcia per la Pace), partiti il 7 luglio da Nežuk vicino a Tuzla, per percorrere 100 km a piedi. La Marcia per la pace è stata organizzata per la prima volta nel 2003 da poche centinaia di sopravvissuti, lungo il percorso fatto in senso inverso nel 1995 da migliaia di persone in fuga da Srebrenica attraverso i boschi, lungo campi minati, sotto i bombardamenti delle truppe di Mladić.

Per partecipare alla commemorazione presso il Senato è richiesto un abbigliamento consono e agli uomini l'obbligo di indossare giacca e cravatta. E' permesso l'ingresso alla sala a coloro che si sono registrati (scrivendo una mail a: fatima.neimarlija@gmail.com) e fino al raggiungimento della capienza permessa. I giornalisti devono accreditarsi secondo le modalità consuete inviando un fax al n. 0667062947