Nicole Corritore 15 dicembre 2020
Partenza del tir da Druento - foto Corrado Conti

Il peggioramento della situazione umanitaria nel Cantone Una Sana ha spinto alcune realtà della rete "RiVolti ai Balcani" a organizzare una spedizione di aiuti per migranti, rifugiati, richiedenti asilo e popolazione in condizione di bisogno. Il carico è arrivato a destinazione il 13 dicembre, grazie all'apporto organizzativo dell'Ong italiana Ipsia e della Croce Rossa di Bihać

Dopo un mese di preparazione e organizzazione, domenica 13 dicembre è arrivato nei magazzini della Croce Rossa un importante carico di beni partito dal torinese per aiutare i migranti della rotta balcanica ma anche la popolazione locale più bisognosa e affrontare il rigido inverno che è solito colpire i paesi dei Balcani occidentali.

Croce Rossa Bihać
(foto Silvia Maraone)

Un tir è riuscito ad arrivare in Bosnia Erzegovina nonostante le difficoltà di movimento di persone e di merci, accresciuta durante l’emergenza sanitaria dovuta al Covid-19. Si tratta di un carico notevole: 25 pallet di vestiario invernale - scarpe e giacconi - oltre a sacchi a pelo e tende. È il risultato della decisione di un gruppo di associazioni, collegate alla rete RiVolti ai Balcani, di rispondere alla gravissima situazione riferita da Silvia Maraone, che opera a Bihać per l'Ong Ipsia delle Acli.

Come ha sottolineato pochi giorni fa la Commissaria per i diritti umani del Consiglio d’Europa, Dunja Mijatović, ma già denunciato da diverse organizzazioni che operano sul territorio bosniaco o in altri paesi europei, ad oggi ci sono quasi settemila richiedenti asilo e migranti accolti in campi - concentrati in maggioranza nel Cantone Una Sana e non tutti offrono alloggi in condizioni dignitose - mentre ci sono tra le 2000 e le 3500 persone che dormono all’addiaccio o in palazzi abbandonati.

Le 35 realtà che hanno creato la rete "RiVolti ai Balcani" a fine 2019, cercano da mesi di documentare la situazione dei migranti lungo la rotta balcanica: dalle violenze delle forze di polizia ai respingimenti ai vari confini fino al mancato rispetto del diritto di richiedere asilo e ottenere un'accoglienza adeguata. Situazione che è stata ben delineata dalla rete RiVolti ai Balcani in un Dossier, e che purtroppo con l'arrivo dell'inverno è solo peggiorata come emerso anche nel convegno organizzato a Trieste il 28 e 29 novembre scorsi, in cui sono intervenuti parlamentari europei e italiani, rappresentanti di organizzazioni internazionali, associazioni di vari paesi della rotta e operatori di servizi giuridici.

Considerato il quadro drammatico della situazione nel Cantone di Una Sana, varie organizzazioni che appartengono a RiVolti ai Balcani hanno deciso di utilizzare la disponibilità offerta da Gianfranco Crua, responsabile delle associazioni che si sono aggregate per il progetto “Torino per Moria ” – un progetto grazie al quale sono stati raccolti tantissimi beni inviati con diverse spedizioni sull’isola di Lesbo  -  di utilizzarne anche per una spedizione in Bosnia Erzegovina.

Una rete di associazioni lecchesi (Circolo Arci Spazio Condiviso di Calolziocorte, Associazione Mir Sada di Lecco, Qui Lecco Libera) che solitamente si mettono insieme per sostenere azioni lungo la rotta balcanica, hanno partecipato all’organizzazione del trasporto. Utilizzando la collaborazione, sempre offerta da una ditta di trasporti che da anni collabora con associazioni di volontariato, si è riusciti a raggiungere lo scopo e il carico è partito dal deposito dato a disposizione dalla protezione civile del Comune di Druento, in provincia di Torino, dopo aver fatto un minuzioso inventario e compilati i documenti doganali.

Pallet arrivati a Bihać (foto Silvia Maraone)

È partito venerdì 11 dicembre, come forma di donazione di Ipsia alla Croce Rossa con sede a Bihać e l’arrivo è stato gestito e organizzato da Silvia Maraone di Ipsia e dalla Croce Rossa locale, che da sempre si è dimostrata molto sensibile alla situazione dei migranti, rifugiati e richiedenti asilo e ogni volta che ha potuto ha collaborato per portare a buon fine azioni umanitarie.

Un'azione di solidarietà concreta e "dal basso" che si accompagna alle azioni politiche di denuncia. Azione che sta per essere replicata da associazioni del bresciano: nell'ambito dell'iniziativa "Io accolgo - Brescia" la ADL a Zavidovići Onlus infatti ha avviato a novembre la raccolta di fondi e indumenti per bisogni emergenziali in Bosnia Erzegovina, sempre sotto la supervisione dell’Ong Ipsia Acli e Croce Rossa di Bihać. La raccolta (di abbigliamento da uomo: giacche a vento e pantaloni impermeabili, tute, magliette, passamontagna, berretti e guanti, mutande e calze pesanti ma anche tende e sacchi a pelo) prosegue fino al 19 dicembre  e il trasporto è previsto nel mese di gennaio.