29 maggio 2015
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Al via la nona edizione del Festival delle culture promosso dal Comune di Ravenna, dedicato quest'anno al diritto alla terra. Tra i tanti appuntamenti il 6 giugno si terrà l'incontro dal titolo “Vicini di mar Adriatico, vicini d’Europa? L’ingresso dei Paesi dell’ex Jugoslavia nell’UE” con l'intervento di Nicole Corritore per OBC e Andrea Rizza, della Fondazione Langer

Fonte: sito del Festival delle culture - Regione Emilia-Romagna

Si tiene dal 5 al 7 giugno la nona edizione del Festival delle culture, promosso dal Comune di Ravenna con il contributo della Fondazione del Monte di Ravenna e Bologna. Tema centrale dell’edizione 2015 è il diritto alla terra, inteso come diritto a risorse naturali, lavoro, sussistenza, libertà di movimento e di residenza, identità culturale. Dal 5 al 7 giugno in programma 4 concerti, tra cui quello di Santino Spinelli, fisarmonicista, cantautore e docente universitario di origine rom, e Alexian group, e danze popolari di vari Paesi. Inoltre, sono previsti 8 punti ristoro multietnici e il mercato di prodotti artigianali e agricoli di vari Paesi. Spazio anche ai dibattiti al circolo Dock 61 di via Magazzini Posteriori, e nella grande tenda maghrebina che sarà installata nella testata del Candiano.

Confermato anche per questa edizione il metodo organizzativo attraverso la progettazione partecipata che ha visto lavorare e collaborare, a partire da novembre, oltre 50 persone, membri di associazioni ma anche singoli cittadini attivi, di ogni età, genere e nazionalità. “La progettazione partecipata ha coinvolto le associazioni di cittadini stranieri per la definizione e l’organizzazione degli eventi in programma, un metodo efficace e di qualità, nonostante le scarse risorse a disposizione”, ha detto Martina Monti, assessore all’Immigrazione del Comune.

Il Festival delle culture apre i battenti il 5 giugno alle 17 con la Fiumana Atto VI. La parata inaugurale con la lunga bandiera del mondo attraverserà via Corrado Rici, via Mariani, via Diaz e viale Farini fino alle Artificerie Almagià. Numerose le performance di giovani artisti, tra cui la break dance dei Lasagna Style, il parkour di Ravenna Shine, la giocoleria di Ravenna Jugglers, le percussioni senegalesi, il rap dei Pigne, i balli latino americani di Balla con Mery, i balli tradizionali macedoni del gruppo giovani Radika De, le azioni di strada di Panda Project.

Alle 19.30 al Dock 61, si svolgerà l’incontro su “La questione curda: un modello per una nuova civiltà”. Sarà l’occasione per incontare Yilmaz Orka, membro del Congresso nazionale del Kurdistan e portavoce dell’associazione Uiki onlus – Ufficio d’informazione del Kurdistan in Italia. Alle 20 all’interno dell’Almagià si esibiranno i ballerini di Capoeira, la danza ispirata alla lotta che si svolgeva nelle piantagioni brasiliani fra gli schiavi di origine africana, accompagnati dalla musica del berimbao e delle percussioni. Alle 21 la serata continuerà con “Hip hop con Yo! Bumb rush the show. La serata delle rime meticce”. Sul palco Abe Kayn, rapper ligure di origine senegalese, e Zanko, nato a Mlano da genitori siriani, uno dei pionieri in Italia del rap multilingue (italo-franco-arabo). Nuova location per i dibattiti di seconda serata. Alle 21.45 nella Tenda maghrebina si affronterà il tema dell’accoglienza con un dibattito dedicato a Lampedusa.

Il 6 giugno il Festival inizia alle 10 all’Almagià con una iniziativa di Stop Hunger Now Italia onlus in cui tutti sono invitati al confezionamento di 10 mila pasti da inviare alle scuole elementari del Burundi. All’esterno, dalle 9 alle 19, si terrà la prima Estemporanea di pittura, sempre sul tema dei diritto alla terra. Alle 18.30 all’Almagià c’è il Sabar, il tradizionale spettacolo senegalese di danze e percussioni, mentre alle 19.30 al Dock 61 Santino Spinelli e Dijana Pavlović parleranno di “Emergenza zingari? Procedure, appalti, strategie nazionali per una minoranza linguistica culturale non riconosciuta, facile capro espiatorio con cui si alimenta malaffare e razzismo”. Spinelli sarà poi in concerto alle 22.30 sempre all’Almagià con Alexian Group.

Alle 21.45 la tenda maghrebina ospiterà il dibattito “Vicini di mar Adriatico, vicini d’Europa? L’ingresso dei Paesi dell’ex Jugoslavia nell’UE” nel quale interverranno Andrea Rizza, della Fondazione Alexander Langer di Bolzano e Nicole Corritore, giornalista di Osservatorio Balcani e Caucaso. In apertura si terrà “PeaceSpot II: formare l’operatore alla cooperazione allo sviluppo”, a cura del Master in Diritti Umani, Migrazioni, Sviluppo, Università di Bologna, organizzato nell'ambito del progetto europeo “BET on EU – Balkans and Europe together” che oltre al Comune di Ravenna vede il coinvolgimento di mole municipalità del sud est europeo.

Il 7 giugno si inizia alle 19 all’Almagià con The Soul Parade: danze della tradizione nigeriana. Alle 19.30 al Dock 61 si parlerà di land grabbing. Alle 21.30 all’Almagià musiche e balli tradizionali della Macedonia, mentre alle 21.45 la tenda maghrebina ospiterà l’ultimo dibattito sulle storie dei senza terra di Romagna. Il festival si chiude alle 22.30 all’Almagià con il concerto di Lenacay, progetto sperimentale che contagia il flamenco con beats elettronici, rumba, rythm and blues, basso funky e chitarra elettronica.