Rossella Vignola 4 settembre 2014

Il PE è tornato al lavoro dopo la pausa estiva. Durante l'audizione di Federica Mogherini presso la Commissione esteri del PE, la futura Lady Pesc ha affermato che la Russia non è più un partner strategico dell'Unione e ha rilanciato il tema dell'allargamento ai Balcani occidentali

Con le riunioni delle commissioni parlamentari è ripresa questa settimana l'attività del Parlamento europeo (PE), in cui sono in corso le audizioni dei ministri del governo Renzi impegnati ad esporre le priorità della semestre di Presidenza italiana dell'UE. Tra i temi affrontati, in primo piano c'è sicuramente la politica estera e le numerose crisi che infiammano il vicinato europeo, ma anche le prospettive di crescita per l'Europa e il bilancio comunitario per il 2015, che dovrebbe essere votato dal PE a fine ottobre.

Tra le prime commissioni a riunirsi martedì, la Commissione affari esteri (AFET) ha discusso una serie di questioni sui temi di attualità della politica internazionale, un elenco di conflitti sempre più lungo e preoccupante, dall'Ucraina all'Iraq, Siria, Libia. Questi conflitti sono una priorità all'ordine del giorno del PE: lo stesso Presidente dell'Eurocamera, Martin Schultz, nell'auspicare una soluzione politica della crisi ucraina, ha sottolineato che, qualora si giungesse ad uno scontro militare diretto tra Ucraina e Russia, "si rischierebbe un'escalation incontrollabile". Schultz ha anche richiamato la necessità di un ruolo europeo più ambizioso e deciso a livello internazionale "di fronte a guerre nelle immediate vicinanze dell'Unione, stati che si disgregano e grandi flussi migratori dovuti ai conflitti in corso".

La giornata di martedì all'Europarlamento ha segnato anche l'esordio a Bruxelles di Federica Mogherini, fresca di nomina alla carica di Alto rappresentante per la politica estera dell'Unione, nomina che sarà scrutinata e votata dalla stessa AFET a fine mese prima della "fiducia" che l'intera squadra per la Commissione proposta da Juncker dovrà ricevere dal PE in sessione plenaria. L'audizione è iniziata con uno scambio di battute tra la Mogherini e Elmar Brok, il presidente della Commissione AFET che in un'intervista di luglio avevo tacciato la Mogherini di inesperienza, e che ha voluto sottolineare che gli eurodeputati scrutineranno molto seriamente l'operato dell'Alto rappresentante. Dal canto suo, la ministra italiana ha voluto sottolineare che se il PE confermerà la nomina, l'intenzione è quella di stringere con l'Europarlamento una "collaborazione stretta e fruttuosa".

In un incontro densissimo, durato due ore, gli eurodeputati hanno testato le capacità dell'Alto rappresentante in pectore, sollevando una serie di questioni sui temi più scottanti della politica internazionale. Alcuni eurodeputati dei paesi baltici, i più preoccupati per le posizioni troppo morbide nei confronti della Russia espresse nei mesi scorsi dalla Mogherini, hanno voluto puntare i fari sul difficile dossier della crisi ucraina. E la Mogherini ha subito chiarito la sua posizione : "la Russia non è più un partner strategico dell'Unione, e non per nostra scelta", correggendo così il tiro rispetto al programma della Presidenza italiana in cui si indicava come priorità il rafforzamento del partenariato strategico con Mosca. Mogherini ha anche aggiunto che un pacchetto di nuove sanzioni di natura finanziaria e nel settore militare e tecnologico sarà pronto a breve e sarà presentato dalla Commissione agli stati membri venerdì 5 settembre.

Inoltre, mentre a Bruxelles si discute del futuro Commissario per l'allargamento e di come verrà gestita la delega alla politica di vicinato, dalle parole della futura Lady Pesc è emersa la volontà di un rilancio della politica dell'allargamento dell'Unione ai paesi dei Balcani occidentali. "Come Italia siamo convinti della rilevanza strategica del processo di allargamento, che non è solo nell'interesse dei paesi balcanici, ma è veicolo di stabilità, sicurezza e prosperità per la stessa Unione Europea", ha affermato . Inoltre, in una veloce rassegna dei paesi dell'area, il futuro capo della diplomazia europea ha riconosciuto gli importanti progressi compiuti dall'Albania in vista dell'adesione all'Unione, mentre ha evidenziato la necessità per la Bosnia Erzegovina di compiere profonde riforme e ha annunciato che l'Italia presiederà un vertice in cui verrà affrontato il tema della normalizzazione dei rapporti tra Serbia e Kosovo. Piuttosto generica, invece, la risposta alla questione dell'attacco ai diritti civili in corso in Turchia: la Mogherini ha risposto con un generico riferimento all'incentivo alle riforme creato dai negoziati di adesione.

L'audizione della Mogherini presso la commissione AFET ha aperto la strada ad una serie di incontri all'Europarlamento con ministri e sottosegretari del governo italiano che andranno avanti anche oggi, mentre gli eurodeputati si preparano ad ascoltare ed interpellare i possibili futuri commissari individuati dal presidente della Commissione europea Jean-Claude Juncker.

 

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