4 novembre 2014

Vehbi Kajtazi, giornalista investigativo del quotidiano kosovaro Koha Ditore, ha riportato di essere stato minacciato da alcuni membri di Eulex a causa dei suoi articoli relativi alla sospetta corruzione di alcuni alti funzionari della missione europea

Link: Reporters without borders

Il giornale Koha Ditore ha lanciato a partire da lunedì 27 ottobre una serie di pubblicazioni riguardanti accuse di corruzione per alcuni responsabili della missione Eulex, la missione UE che si occupa di instaurare lo stato di diritto in Kosovo. Giovedì 30 ottobre, il direttore della missione, Gabriele Meucci, ha poi affermato, durante una conferenza stampa, che queste gravi accuse saranno oggetto di “un'indagine approfondita”.

Prima della pubblicazione dei suoi articoli, il giornalista Vehbi Kajtazi aveva voluto conoscere la posizione della missione europea in merito alle informazioni a sua disposizione. In risposta, il giornalista era stato convocato per un incontro con Kate Fearon, consigliera politica del capo della missione, la quale gli aveva chiesto di mettere i suoi documenti a disposizione di Eulex per poter ricevere una risposta. Il giornalista si è legittimamente rifiutato di accettare questa richiesta.

Kajtazi afferma che dopo questo incontro ha ricevuto minacce provenienti dai più alti livelli di Eulex: “Il consigliere principale del responsabile di Eulex mi ha messo in guardia minacciando di citarmi a giudizio se avessi scritto a proposito (delle accuse di corruzione alla sua missione)”.

Un comportamento estremamente grave da parte di una missione europea, il cui obiettivo sarebbe quello di instaurare uno stato di diritto in Kosovo, rispettoso dei valori democratici europei.

“Nell'esercitare pressioni ai danni di un giornalista investigativo, la missione Eulex ha agito in contraddizione con tutti i valori fondanti dell’Unione europea riguardo in merito alla libertà di informazione” ha dichiarato Christophe Deloire, segretario generale dei Reporter senza Frontiere. “Eulex ha perso la sua credibilità. Ma soprattutto lancia un pessimo segnale alle autorità locali: perché astenersi ora dal fare pressione sui giornalisti se persino l'UE, che dovrebbe indirizzare il Kosovo sulla via degli standard democratici, si permette di minacciarli di azioni legali?”.

Agron Bajrami, redattore a capo di Koha Ditore, spiega che questo tipo di minacce sono già state esercitate contro la sua testata, ma è la prima volta nella storia del Koha Ditore che esse sono arrivate da membri di una missione internazionale.

“In passato, abbiamo avuto casi di politici locali che agivano individualmente. In alcune occasioni, abbiamo anche avuto tentativi di “negoziazione” sulle pubblicazioni”, ha dichiarato Agron Bajrami a Reporter senza frontiere. “Ma non ricordo di aver mai visto un'istituzione internazionale, una missione dell’Unione europea, arrivare al punto di fare pressione su un giornalista per impedirgli di pubblicare. È un giorno triste quello in cui un'istituzione dell'Unione europea, come Eulex,si mette contro media liberi e indipendenti, per paura della verità” ha concluso l'editore.

Contattata da Reporter senza frontiere, la portavoce di Eulex, Dragana Nikolić Solomon, ha dato un’altra versione dei fatti: presente al colloquio, dice di non essere stata testimone di alcuna forma di minaccia contro il giornalista. “La missione ha incontrato in buona fede Vehbi Kajtazi al fine di dargli informazioni più precise. Le presunte minacce fatte al giornalista sono false: gli è solo stato chiesto di condividere i documenti in suo possesso affinché Eulex potesse rispondere in modo più appropriato alle sue domande”, ha dichiarato.

La portavoce ha preferito parlare di “piccolo malinteso”, insistendo sul fatto che Eulex non avrebbe alcuna ragione di impedire la pubblicazione di articoli profondamente in linea con gli interessi della missione a proposito di libertà dei media. Inoltre, durante la conferenza stampa di giovedì 30 ottobre 2014, i rappresentanti di Eulex hanno affermato che la missione non ha alcuna intenzione di procedere in via giudiziaria contro il giornalista.

La missione Eulex è stata lanciata in Kosovo nel 2008 al fine di aiutare le autorità kosovare nella creazione di uno stato di diritto. La missione europea, con sede a Pristina, capitale del Kosovo, ha finora impiegato 2000 agenti locali ed internazionali ed è dotata di un budget di 111 milioni di euro.

Il Kosovo occupa l’80esima posizione tra i 180 paesi della classifica mondiale sulla libertà di stampa, pubblicata da Reporter senza frontiere.

 

Questa pubblicazione è stata prodotta con il contributo dell'Unione Europea. La responsabilità sui contenuti di questa pubblicazione è di Osservatorio Balcani e Caucaso e non riflette in alcun modo l'opinione dell'Unione Europea. Vai alla pagina del progetto Safety Net for European Journalists. A Transnational Support Network for Media Freedom in Italy and South-east Europe.