20 aprile 2015
Sarajevo, foto di © Nicole Corritore

Dal 21 al 23 aprile il presidente del Senato sarà in Bosnia Erzegovina, in occasione della Conferenza dei Parlamenti dell'Iniziativa Adriatico Ionica. In quei giorni incontrerà anche i presidenti della Camera dei Popoli e della Camera dei Rappresentanti della Bosnia Erzegovina, la presidenza tripartita e il Primo ministro Denis Zvizdić

Fonte: AISE

Il Presidente del Senato, Pietro Grasso, si recherà in visita ufficiale in Bosnia Erzegovina dal 21 al 23 aprile prossimi, in occasione della Conferenza dei Presidenti dei Parlamenti dell’Iniziativa Adriatico Ionica (IAI) che si terrà a Neum in quei giorni.

Il 22 aprile, il Presidente Grasso farà una tappa a Sarajevo dove, assistito dall’Ambasciatore d’Italia in BiH Ruggero Corrias, avrà incontri con i Presidenti della Camera dei Popoli e della Camera dei Rappresentanti BiH, Bariša Čolak e Šefik Džaferović, con la Presidenza tripartita e con il Primo Ministro, Denis Zvizdić.

Al centro dei colloqui, l’iniziativa europea e l’impegno dei nuovi Governi bosniaci ad attuare in tempi rapidi le riforme socio-economiche attese dai cittadini e richieste dall’Europa. Saranno inoltre passate in rassegna le principali tematiche relative ai rapporti bilaterali, tra cui la candidatura italiana come membro non permanente del Consiglio di Sicurezza dell’ONU per il biennio 2017-18.

Su invito degli speaker del Parlamento della Bosnia Erzegovina, il 23 aprile il Presidente Grasso interverrà alla Conferenza dei Presidenti dei Parlamenti IAI organizzata dalla Presidenza di turno bosniaca e dedicata ai settori dei trasporti e del turismo nel quadro dell’attuazione della nuova Strategia Europea per la Macro-Regione Adriatico Ionica (EUSAIR).

L’Italia, fondatrice e sostenitrice della IAI, di cui ospita il Segretariato ad Ancona, ha contribuito attivamente all’ideazione ed approvazione della EUSAIR, approvata dal Consiglio europeo lo scorso novembre durante il semestre di Presidenza italiana dell’UE.

La Strategia, cui aderiscono Paesi membri dell’UE (Italia, Grecia, Slovenia, Croazia) e Paesi del sudest europeo candidati e potenziali candidati (Bosnia Erzegovina, Serbia, Albania, Montenegro) offre, soprattutto a questi ultimi, opportunità di cooperazione regionale e progressivo allineamento alle normative europee.