Nicole Corritore 18 febbraio 2016

Dal 25 al 27 febbraio si tiene a Firenze la quarta edizione del Balkan Florence Express. Oltre alla proiezione di 9 film originali del sud est Europa di cui 5 in anteprima italiana, il festival offrirà diversi eventi collaterali con la presenza di alcuni degli autori dei film

Dal 2012 Firenze è la sede di una rassegna cinematografica dedicata ai Balcani che ha dato la possibilità al pubblico italiano di accedere a opere di alto valore culturale, ma che spesso non riescono ad accedere al mercato in Italia.

L'edizione 2016 che si svolge dal 25 al 27 febbraio vedrà, oltre alla proiezione di 9 opere tra film e documentari di cui 5 in anteprima italiana, l'organizzazione di eventi collaterali ai quali parteciperanno anche alcuni autori dei film presentati durante il festival.

Il Balkan Florence Express è organizzato da Oxfam Italia, in collaborazione con l'Associazione pAssaggi di Storia e Fondazione Sistema Toscana e si svolgerà interamente presso allo Spazio Alfieri in via dell'Ulivo 6. Quest'anno, grazie alla partecipazione di Termini TV come media partner, le storie del Balkan Florence Express verranno offerte ad un pubblico più ampio.

Si inizia nel pomeriggio del 25 febbraio con l'evento "Bosnia, un libro per il centro giovani di Ljublja". Verrà presentato il libro fotografico "Bosnia, la memoria di oggi", a cura di Marco Quinto e Monica Baron; il ricavato delle vendite del libro andrà al Centro Giovani di Ljubija (Bosnia Erzegovina). In parallelo si terrà l'inaugurazione della mostra "Balkan Identity: al di là degli stereotipi", progetto fotografico a cura di Fatjona Sejko e Francesca Dattilo che rimarrà allestita nei giorni del festival.

Alle 19.00 la prima proiezione in anteprima italiana: “Lijepo mi je s tobom znaš/i Like That Super Most The Best” documentario di di Eva Kraljević (Croazia), premio del pubblico al ZagrebDox 2015 e al Liburnja Film Festival. Racconta la vita di due sorelle, Eva la regista e Mia la sorella maggiore affetta da sindrome di Down. A seguire uno dei documentari di produzione sudest europea più acclamati, oltre che premiato come miglior film documentario al Sarajevo Film Festival e premio CEI al Trieste Film Festival: “Goli/Naked Island”, di Tiha K.Gudac (Croazia). E' un'indagine che la regista svolge sulla sua famiglia. Tiha K. Gudac cerca di capire il segreto del nonno, che sparito per alcuni anni era e poi tornato coperto di cicatrici. Un racconto delicato che porta alla luce un segreto familiare e nazionale sulla ex-Jugoslavia: quello di Goli Otok, l’”Isola Calva”, il campo per gli oppositori politici del regime di Tito.

Alle 22.30 si chiuderà la prima giornata con la proiezione del film drammatico "Dječaci iz ulice Marksa i Engelsa/The kids from Marks and Engels street" di Nikola Vukčević (Montenegro), candidato all'Oscar come migliore film straniero per il Montenegro 2015. Stanko è un giovane Montenegrino emigrato in Inghilterra. Un giorno realizza che ha ancora una questione in sospeso nel proprio paese d'origine in relazione alla morte del padre. Quando torna, il Montenegro è però molto diverso da quello da cui era fuggito: la via 'Via Marx e Engels', dove è cresciuto, ha cambiato nome, i suoi vecchi amici sono invischiati con la parte più criminale di Podgorica.

Venerdì 26 febbraio alle 19.30 Giusi Merli e Daniela Morozzi leggeranno passi del libro “I giusti nel tempo del Male” di Svetlana Broz e un esponente di Oxfam Italia illustrerà gli interventi di cooperazione in corso in Bosnia Erzegovina. Il film proiettato in seguito è “Krugovi/Circles” del regista serbo Srdjan Golubović. Nel 1993 durante la guerra in Bosnia Erzegovina un soldato serbo, Marko, interviene in difesa di un suo amico musulmano Haris, attaccato da tre commilitoni serbi e viene ucciso da questi ultimi. Un gesto di coraggio che viene ricostruito attraverso tre storie parallele che si svolgono 10 anni dopo quando gli assassini e le vittime si incontrano in circostanze e luoghi diversi.

Sabato 27 febbraio si terrà una maratona cinematografica che durerà dalle 15.15 alle 22.30 con la proiezione di 5 documentari. Tra questi segnaliamo “LogBook_Serbistan” di Želimir Žilnik il quale terrà anche una Lectio magistralis dal titolo "Il cinema jugoslavo da Tito ai giorni nostri". Il documentario di Žilnik racconta una storia che ci riporta alla stretta attualità. Docu-dramma che racconta la via balcanica dei migranti nella tappa in Serbia prima dell’ondata emergenziale del 2015. Il regista ha seguito due giovani africani e un mediatore siriano che hanno trovato la loro via per l’interazione/integrazione nella società serba. Uno sguardo dall’interno del meccanismo delle frontiere e dei centri per rifugiati a ridosso dell’Europa.

Sempre su questo tema l'incontro pubblico delle ore 20.00 dal titolo “La rotta balcanica, le parole ai profughi” a cura di Oxfam Italia, in cui verranno letti testi di Ilaria Bernardini su testimonianze raccolte dagli operatori di Oxfam nell'ambito dei progetti di cooperazione in corso in Bosnia Erzegovina e Serbia a sostegno delle migliaia di profughi che dalla Grecia attraversano i Balcani per cercare salvezza nel nord Europa. Il Festival si chiude con il “Balkan Party”, festa danzante a cura del VJ ERK.

Per informazioni e prenotazioni:

Simone Malavolti

e-mail: simone.malavolti@passaggidistoria.org

Tel: 3208505052

web: www.balkanflorenceexpress.org