Un'esperienza formativa in strutture ospedaliere di Belgrado. Che hanno portato a questo lavoro di ricerca. Una tesi di laurea. Riceviamo e volentieri pubblichiamo

18/01/2011 -  Giuseppe Scurci

Questa tesi è il frutto di un anno di lavoro in Serbia a Belgrado. Un’esperienza formativa, che mi ha dato modo di portare avanti un lavoro di ricerca all’interno di strutture ospedaliere e scolastiche, in un contesto culturale diverso da quello italiano e per questo molto interessante e stimolante.

In questo contributo verranno approfonditi inizialmente proprio questi aspetti, resocontando l’anno all’estero, mettendo in evidenza le difficoltà che si incontrano quando si opera in contesti sconosciuti e rilevando tutte le risorse che si possono attivare, con un continuo lavoro di rete ed una contrattazione con interlocutori che, come accade ovunque, possono essere aperti alla collaborazione o del tutto ostici.

Successivamente verrà delineata sinteticamente la teoria che fa da background al lavoro di ricerca, ovvero la Teoria dell’ Attaccamento di John Bowlby, seguita da un excursus sull’ epilessia e sulla paralisi cerebrale infantile, le due patologie neurologiche da cui sono affetti i soggetti del nostro gruppo sperimentale.

L’ ultima parte sarà dedicata alla ricerca. Ci tengo a sottolineare che si tratta del primo contributo scientifico, avente come base la Teoria dell’Attaccamento, in Serbia. Verrà analizzata in prima battuta la letteratura scientifica sulla patologia neurologica in relazione alla teoria dell’Attaccamento di Bowlby, per poi passare alla presentazione dell’ipotesi e dei risultati.

Seguirà una discussione critica dei risultati ottenuti. Sono proprio queste conclusioni che permetteranno in ultima battuta, di presentare nuove idee per ricerche successive e di riflettere sui dati ottenuti dal campione di bambini istituzionalizzati. Va infatti tenuto presente che la ricerca è stata condotta in un contesto in cui l’integrazione dei diversamente abili non è scontata, ma “in forse”, oggetto di dibattito scientifico e politico.

Ho pensato di chiudere la tesi con un articolo di Claudio Imprudente, presidente dell'Associazione "Centro Documentazione Handicap" di Bologna e direttore editoriale della rivista Accaparlante , nonché “diversabile”, come ama definirsi, affetto da grave paralisi Cerebrale. In questo piccolo contributo, scritto senza la consapevolezza di un dato scientifico, ma da una posizione di protagonista di una diversità, sostenuta da un sistema familiare ben funzionante, sembra essere riassunto quello che sosteniamo in chiusura di ricerca, basandoci su una teoria di riferimento e su dati scientifici.


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