bella analisi

beh, inutile non direi, anzi, alcune letture della drakulic dell'attuale crisi sono condivisibili. vero è che, probabilmente, la generazione che si trova a rimpiangere i tempi andati è quella di chi aveva 30 anni quando le cose sono cambiate. tutte le persone di quella fascia di età con cui ho parlato nei balcani dicono le stesse cose: partono dicendo 'che brutta cosa era il comunismo' e finiscono per raccontarti come stavano meglio prima. il fatto è che la trasformazione non è stata solo economica e sociale, ma anche (soprattutto?) culturale e semiotica. tra vent'anni qualcuno di lì scriverà un libro dal titolo "come siamo sopravvissuti alla transizione senza riuscire mai a ridere".
poi un'altra cosa, io stimo tantissimo la drakulic, mi piace la sua lettura qui ribadita della "mentalità comunista" osservata dal punto di vista delle abitudini anche quotidiane, ma davvero drakulic pensa che ciò che salverà i paesi dell'est dalla crisi è la loro mentalità patriarcale?