Economia

Serbia: conseguenze sociali dopo la liquidazione delle quattro banche nazionali

08/01/2002 -  Luka Zanoni

Disordini sociali dopo la decisione di liquidare i quattro istituti di credito. Parte con oggi il programma sociale per la riqualificazione e la liquidazione dei dipendenti.

La Croazia si prepara all'Euro

07/01/2002 -  Anonymous User

Il problema più sentito consiste semmai nel rapporto di cambio della valuta nazionale con le altre valute stabili, come il dollaro americano, il franco svizzero o appunto l'euro.

Serbia: pane e medicinali meno cari, sigarette e liquori più costosi

04/01/2002 -  Anonymous User

Il governo serbo conclude il 2001 detassando beni alimentari e medicinali.

Bancarotta in Serbia: chiudono 4 istituti di credito

04/01/2002 -  Anonymous User

L'anno nuovo in Serbia ha fatto il suo ingresso con la liquididazione di quattro dei maggiori istituti di credito del paese. In gioco ci sono 8.500 posti di lavoro.

Bosnia Erzegovina: nuovi contratti per i dipendenti sanitari

02/01/2002 -  Anonymous User

Nello scorso ottobre erano iniziati gli scioperi nell'intera Bosnia Erzegovina. Ora si è arrivati alla negoziazione di un nuovo contratto collettivo. Aumenti in busta paga ed altre novità.

Croazia: sottoscritto un patto tra le parti sociali

02/01/2002 -  Anonymous User

Il governo croato tenta la via della concertazione per uscire dalla difficile crisi economica in cui si trova il Paese.

Anno nuovo. Arriva l'EURO anche nei Balcani

31/12/2001 -  Davide Sighele

L'EURO non porterà grandi novità solo in Italia e negli altri Paesi che aderiscono alla moneta unica. Molto sarà diverso anche nei Balcani che si dovranno distaccare dall'"amato" marco tedesco.

Kossovo: quale sviluppo economico?

28/12/2001 -  Anonymous User

Questo report dell'ICG fornisce uno sguardo "istituzionale" ma interessanti su una questione di fondamentale importanza non solo per la regione kossovara ma per l'intero sud est Europa: quale relazione tra sviluppo economico e pacificazione dei territori?

L'agricoltura bosniaca verso standard europei?

28/12/2001 -  Anonymous User

La difficile ristrutturazione del settore agricolo in Bosnia. Per andare oltre un'agricoltura di sussistenza.

Lo stato sociale nei Balcani: tra riforme di carta, incertezze e lotte sindacali

18/12/2001 -  Anonymous User

Un dossier curato dai nostri corrispondenti sulle attuali condizioni dello stato sociale nei Balcani.

No-global, New-global e Balcani

17/12/2001 -  Anonymous User

A Kraljevo un seminario su "Globalizzazione e Balcani". Promotori il network italiano a sostegno dell'ADL di Nis e l'associazione giovanile DRK. Per parlare nei Balcani di globalizzazione e per non dimenticare i Balcani parlando di globalizzazione.

CTM-Altromercato in un'Europa oltre i confini

17/12/2001 -  Anonymous User

Un'altra adesione all'appello "L'Europa oltre i confini. Per un'integrazione dei Balcani nell'Unione Europea: certa, sostenibile e dal basso".

La situazione economica e sociale in Republika Srpska

15/12/2001 -  Anonymous User

La disastrosa situazione economica della Republika Srpska, l'alto tasso di disoccupazione e un sindacato spesso inesistente e corrotto. Difficili condizioni di vita che trovano sfogo nella costante presenza dell'economia grigia.

Il collasso dell'agricoltura croata

15/12/2001 -  Anonymous User

In Croazia non sembrano diminuire le importazioni di prodotti agricoli. Il settore agricolo è in ginocchio, i costi di produzione troppo alti non solo per competere sui mercati internazionali ma anche per vendere sul mercato interno.

Belgrado: intervista al presidente del sindacato

14/12/2001 -  Ada Soštarić Belgrado

I vecchi schemi di miloseviciana memoria, la difficile ripresa politica ed economica, lo sfruttamento dei disagi sociali per coprire le inadempienze del potere. Branislav Canak si sofferma sui nodi irrisolti e sulle tensioni in atto in FRY.

The standard of life in Serbia

13/12/2001 -  Anonymous User

Uno sguardo alle condizioni di vita dei cittadini della Serbia: differenze tra Sud e Nord del paese, alto costo della vita e bassi salari, la fiacchezza del governo e i numerosi scioperi in atto, anticipazioni di un bollente inverno nel cuore dei Balcani.

Bosnia Erzegovina: una riforma sociale di carta

13/12/2001 -  Anonymous User

Cittadini, lavoratori e pensionati bosniaci in balia di una riforma sociale che stenta a garantire il minimo indispensabile. Alcune riflessioni su un sistema sociale tutt'altro che accettabile.

Croazia: oleodotto dalla Russia a Fiume

12/12/2001 -  Anonymous User

Secondo il quotidiano Vjesnik (6.12) non vi sarebbero più ostacoli alla realizzazione del piano DruzbAdria, che prevede un oleodotto che trasporti petrolio dalla regione russa di Samara al porto di Omisalj, nei pressi di Fiume, in Croazia. Questo fatto dovrebbe segnare anche l'inizio della privatizzazione del monopolio petrolifero nazionale INA. Si prevede infatti anche una partecipazione importante di capitale russo.
Sembra stia per partire anche la privatizzazione di un altro grande monopolio statale: la HEP che si occupa di produzione e distribuzione di energia elettrica. Il viceprimo ministro Goran Granic ha dichiarato a proposito che nessun soggetto potra' disporre di più del 10% della proprieta' di HEP (Slobodna Dalmacija, 8.12).
Dal parlamento croato, Sabor, arrivano intanto informazioni (non troppo positive) sull'andamento economico del Paese: circa ventimila imprese croate si trovano ai limiti della bancarotta. Unica notizia positiva dal produttore nazionale di latte Lura: i prezzi dei suoi prodotti infatti diminuiranno in media del 5% (Vecernji list, 6.12).

Bosnia Erzegovina: turisti non per caso

10/12/2001 -  Andrea Rossini

Zavidovici, cittadina della Bosnia Erzegovina sconvolta dalla guerra cerca una sua rinascita, anche e soprattutto tramite le relazioni tra comunità e la cooperazione decentrata. E perchè no, anche il turismo.

Croazia: i vescovi criticano la politica sociale del governo

28/11/2001 -  Anonymous User

Presa di posizione della conferenza episcopale croata nei confronti delle politiche sociali del governo. Le reazioni.

Croazia: la medicina amara del Fondo Monetario Internazionale

21/11/2001 -  Anonymous User

Il Fondo Monetario Internazionale insiste con la Croazia per i tagli alla spesa pubblica. Il governo si allinea, i sindacati protestano.

Republika Srpska: terra di disoccupati, dipendenti statali e commercianti

19/11/2001 -  Anonymous User

41% di disoccupazione in Republika Srpska. E la maggior parte delle persone che hanno un lavoro sono occupate nel settore pubblico o in attività commerciali.

''Le mie condizioni di vita sono difficili'', lo dichiara il 66% dei cittadini della Serbia

30/10/2001 -  Anonymous User

I cittadini della Serbia riconoscono al nuovo corso i successi in politica estera ma cresce il malcontento per la situazione economica.

L'autunno caldo dei Balcani

26/10/2001 -  Davide Sighele

Arriva l'inverno ed i Balcani sono in sciopero. Delusioni in Serbia rispetto al nuovo governo, difficoltà in una Bosnia ancora dipendente dagli aiuti internazionali. Uno sguardo sui fatti della settimana.

Privatizzazioni in Bosnia: tra scandali e grosse aspettative

25/10/2001 -  Anonymous User

Ancora il 50% delle piccole imprese da privatizzare. Solo quattro delle più grandi privatizzate. Non senza scandali. Nei prossimi mesi la vendita dei due colossi JPPTT BiH (poste e comunicazioni ed Electroprivreda (elettricità).

Bosnia-Erzegovina: e' attiva la mafia del tabacco

24/10/2001 -  Anonymous User

Ambiguità in Bosnia sulle privatizzazioni della FDS, manifattura tabacchi di Sarajevo. Il suo direttore, Nijaz Durakovi indaga in merito, ma riceve minacce.

Unicredito: per l'antitrust croata la Zagrebacka può essere acquistata

18/10/2001 -  Anonymous User

L'Anititrust croato ha dato il proprio assenso all'acquisto, da parte di Unicredito-Allianz, della Zagrebacka Banka, il primo istituto bancario del Paese. Il via libera è arrivato dopo una riunione dell'Antitrust con i rappresentanti della Banca centrale croata. Si è considerato che la nuova proposta di Unicredito, la seconda in ordine di tempi, dia garanzie sufficienti anche perché Unicredito si è impegnata a cedere in tempi ragionevoli la Splitka Banka, terzo istituto del Paese. La risposta positiva dell'Antitrust arriva dopo una primo esito negativo. Nel maggio scorso le autorità croate avevano infatti ritenuto che l'acquisto della Zagrebacka avrebbe causato troppa concentrazione nel settore bancario croato.
L'Osservatorio sui Balcani aveva già pubblicato, nel giugno 2001, un interessante approfondimento sulla questione "Zagrebacka" firmato da Aleksandra-Sasa Sucur.

Serbia: Scioperi all'Università di Nis

16/10/2001 -  Anonymous User

I professori e gli assistenti di tre Facoltà dell'Università di Nis sono da oggi in sciopero. Le motivazioni alla base della protesta sono state annunciate già alcuni giorni fa dal Sindacato Indipendente di Nis che ha denunciato la "situazione contrattuale umiliante" alla quale sono costretti attualmente professori ed assistenti. "E' inaccettabile che gli assistenti universitari percepiscano stipendi inferiori a quelli di professori ed insegnati delle scuole elementari e superiori. E' anche inaccettabile che il rapporto tra il salario di un lavoratore manuale non specializzato ed un professore all'apice della carriera sia di 1: 2,44. Come non è giusto - denuncia il sindacato- che vi siano notevoli diseguaglianze tra il livello salariale di posizioni statali equivalenti". Non certo senza sarcasmo il Prof. Radoslav Dimitrijevic, a capo del Sindacato Indipendente, si chiede se sia equa la disparità tra il loro salario e quello percepito dai parlamentari (700 dinari il primo, 1700 il secondo). "Crede forse qualcuno che il lavoro dei parlamentari sia più pesante di quello dei professori universitari?" ha aggiunto alludendo all'inefficienza del Parlamento serbo.
Anche gli studenti hanno annunciato futuri scioperi insoddisfatti delle risposte negative di molte Facoltà ad alcune loro richieste, tra le quali la diminuzione degli esami obbligatori per l'iscrizione dal primo al secondo anno di studi.
La situazione è quindi attualmente molto confusa all'Università di Nis. Sia professori che studenti contestano a Governo e Parlamento di non essere stati in grado di approvare una nuova legge sull'Università. In Serbia vige ancora quella approvata nel 1998 dal regime di Milosevic che rappresentò la definitiva repressione nei confronti del mondo universitario dissidente.

Montenegro: i prezzi in marchi e in euro

15/10/2001 -  Anonymous User

A partire da oggi tutti i locali e i negozi del Montenegro dovranno applicare i prezzi nelle due valute, ovvero in marchi e in euro. I prezzi espressi in due valute fanno parte della decisione che il governo ha preso circa una decina di giorni fa e che da oggi entra in vigore.
La doppia indicazione dei prezzi dei prodotti verrà applicata fino al 31 marzo 2002, quando l'euro diventerà la moneta ufficiale in Montenegro e quando verrà messo fuori corso il marco tedesco.
Il ministro montenegrino per il commercio, Ivan Raicevic, ha detto che tutti devono rispettare la parità che è stata concordata, un marco rispetto a 1,955 euro, e che è stata affermata dal Fondo monetario europeo. Secondo le sue parole, a partire dal 1 di dicembre, anche i registratori di cassa dovranno riportare i prezzi nella doppia valuta.
La conversione dei marchi in euro potrà essere eseguita presso la Banca Centrale del Montenegro e nelle altre banche di servizio. I cittadini potranno cambiare in ogni momento i marchi in euro, fino ad un valore di 10.000 marchi, mentre per conversioni di importo maggiore sarà necessario aprire un conto corrente presso una banca.

Quale turismo nei Balcani?

10/10/2001 -  Anonymous User

A dieci anni dalla sanguinosa disgregazione della ex-Jugoslavia e alle soglie di un nuovo conflitto - quello macedone - il sud-est Europa comincia ad essere nuovamente visitato da viaggiatori stranieri, più o meno coscienti della storia e dell'attuale situazione dei luoghi che attraversano. Questo pare essere l'anno del record di presenze turistiche in Croazia, dei turisti "di transito" in Bosnia Erzegovina, della ricomparsa di un timido "turismo autoctono" sulle coste montenegrine nella Repubblica Federale Jugoslava. Tutto fa credere che agli occhi degli stranieri, la ex-Jugoslavia sia finalmente tornata ad essere terreno fertile per vacanze di totale relax a prezzi stracciati. Ma la realtà possiede anche altre facce.
Dagli approfondimenti realizzati dai collaboratori dell'Osservatorio sul tema del turismo nei Balcani, che oramai vengono citati dai mass-media solo in caso di nuovi conflitti, di nuove liste di candidati al Tribunale de L'Aja oppure di storie eclatanti di corruzione, emerge un quadro più complesso e composito. E questo primo spaccato offre già materiale per una prima riflessione sugli effetti che le modalità con cui questi paesi si stanno aprendo all'arrivo dei visitatori stranieri, possono avere sulla popolazione locale. Un tipo di riflessione generale che qualcuno, nell'ambito dell'associazionismo italiano, si è posto da tempo avviando ora i primi viaggi sperimentali di "turismo responsabile" nell'area. Si tratta dell'Associazione Progetto Prijedor - Onlus e dell'Associazione Tremembé - Onlus, che grazie al loro programma "Vicino e comunque lontano...Alla scoperta del fiume degli smeraldi" nella settimana in corso stanno compiendo un primo viaggio guidato in Bosnia Erzegovina, con l'intento di coniugare turismo con cultura, crescita sociale, cooperazione decentrata e sviluppo umano.