Una campagna lanciata dall’organizzazione "Nel nome della famiglia" minaccia di portare alla chiusura del settimanale Novosti, esempio di pluralismo e giornalismo di qualità in Croazia

24/02/2017 -  Marzia Bona

Nelle ultime due settimane il settimanale Novosti , pubblicato in Croazia dal Consiglio nazionale serbo, è stato bersaglio di una campagna mirata a sospenderne il finanziamento pubblico che attualmente sostiene la pubblicazione di questo media di minoranza.

L'iniziatore dell'attacco è l'associazione di forte impronta nazionalista e conservatrice "Nel nome della famiglia" (U ime Obitelj), creata nel 2013 per coordinare la campagna sulla riforma costituzionale che ha portato a restringere la definizione di matrimonio come "unione tra un uomo e una donna".

Il 13 febbraio scorso Željka Markić, volto pubblico dell’associazione, ha tenuto una conferenza stampa di fronte al Parlamento croato chiedendo la chiusura del settimanale.

Nel dossier che accompagna l'appello, il settimanale viene accusato di rappresentare una minaccia in quanto promuoverebbe “l'intolleranza contro la maggioranza croata e contro la Repubblica croata". Sulla base di queste accuse, Markić chiede che il Consiglio per le Minoranze nazionali sospenda il proprio sostegno a Novosti (3,2 Milioni di kune nel 2016, 430mila euro) e che la pubblicazione del settimanale venga interrotta per un periodo di tre anni.

Le accuse mosse contro il settimanale non trovano alcuna conferma nelle osservazioni raccolte da qualificate organizzazioni dei media attive nella regione. La piattaforma regionale South East Europe Media Observatory, ad esempio, ha recentemente inserito Novosti tra gli esempi positivi che rappresentano un valido modello alternativo per la stampa, affermando che "negli ultimi anni [Novosti] è diventato un esempio sempre più influente di giornalismo orgogliosamente indipendente, di qualità, e in buona parte finanziato da fonti pubbliche".

Ma la campagna avviata da Markić non si è fermata al livello istituzionale: oltre a chiedere che il Consiglio per le minoranze nazionali sospenda il finanziamento di Novosti, il 20 febbraio ha avviato una petizione pubblica per raccogliere adesioni alla propria campagna contro il settimanale. Dopo la pubblicazione della petizione online, il sistema di posta elettronica del Consiglio per le minoranze nazionali è stato inondato da migliaia di email automatiche.

La redazione di Novosti ha diffuso un comunicato stampa in cui esprime forte preoccupazione: "Queste azioni costituiscono una campagna pericolosa e orchestrata nel nome del nazionalismo e della xenofobia, finalizzata a stigmatizzare i giornalisti del settimanale Novosti come nemici dello stato e traditori della nazione". Una campagna "mirata a istigare odio contro il Consiglio nazionale serbo, che è l'organizzazione ombrello della minoranza nazionale serba in Croazia, e quindi contro la minoranza nazionale serba in generale".

Svariate organizzazioni attive nell’ambito della libertà dei media, tra le quali anche la European Federation of Journalists , hanno prontamente reagito mostrando solidarietà e sostegno, lanciando l’allarme rispetto alle conseguenze che la chiusura di Novosti avrebbe in termini di erosione del pluralismo dei media nel paese e di esclusione di un’importante voce di minoranza dal panorama dei media della Croazia. “Consideriamo il tentativo dell’associazione non solo dannoso per il livello di protezione democratica delle minoranze in Croazia, ma anche per il rispetto della libertà di espressione giornalistica ed editoriale all'interno di mezzi di comunicazione di minoranza”, hanno sottolineato ad esempio dal SEE Media Observatory.

Questa pubblicazione è stata prodotta nell'ambito del progetto European Centre for Press and Media Freedom, cofinanziato dalla Commissione europea. La responsabilità sui contenuti di questa pubblicazione è di Osservatorio Balcani e Caucaso e non riflette in alcun modo l'opinione dell'Unione Europea. Vai alla pagina del progetto


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