La locandina del "World Obesity Day 2007"

Secondo l'OMS la Bosnia Erzegovina è il secondo paese in Europa con il più alto tasso di obesità e il sesto nel mondo. Cifre inquietanti legate ad una cattiva alimentazione. Un fenomeno, tra l'altro, in continuo peggioramento

03/01/2014 -  Maja Isović

(Tratto da Buka, pubblicato originariamente il 17 novembre 2013, selezionato e tradotto da Le Courrier des Balkans e Osservatorio Balcani e Caucaso)

Secondo l'organizzazione mondiale per la sanità (Oms) in Bosnia Erzegovina i due terzi della popolazione (62,9%) sarebbero sovrappeso.

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Gli esperti di nutrizione hanno messo in guardia sul fatto che i bosniaci sarebbero tra gli europei che più si nutrono di alimenti ricchi di amido e che invece mangiano troppa poca carne.

Un'indagine realizzata dal ministero della Sanità della Republika Srpska (RS) ha evidenziato come un abitante su cinque dichiari di non tener conto del fattore salute quando sceglie che alimenti consumare; un dato ancora più marcato nelle aree più povere e nelle zone rurali.

Sempre più bambini obesi

Le autorità della RS, dopo aver rilevato che il 5% dei bambini sotto i 5 anni sono obesi, hanno adottato una serie di misure per contrastare il fenomeno ed evitare peggiori conseguenze. Nel quadro di un progetto legato all'Assicurazione sanitaria un gruppo di bambini sovrappeso ha effettuato un soggiorno di 10 giorni fuori di casa durante i quali sono stati seguiti da un gruppo di professionisti. Lo scopo era quello di far perdere loro peso e di modificare le loro abitudini di vita, ma quest'ultimo aspetto ha causato dei problemi.

I bambini hanno dimostrato di non amare le modifiche avvenute nella loro alimentazione e, durante alcuni laboratori psicologici, hanno messo in rilievo quanto mancasse loro la vecchia alimentazione. In uno di questi ad esempio dovevano disegnare alcuni loro sogni. Un ragazzino ha scritto che il suo unico sogno era quello di mangiare ćevapi e hamburger e bere Coca Cola.

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La dottoressa Ljiljana Stanivuk, specialista di alimentazione presso l'Istituto sanitario della RS sottolinea come, per quanto riguarda i chilogrammi di troppo, non esista fascia d'età esente dal problema. E' infatti ormai noto che anche i neonati possono essere sovrappeso, e poi bambini e adulti di tutte le età.

"I prerequisiti essenziali per il mantenimento e il miglioramento di questa situazione sono attività fisica e una corretta alimentazione. I principi di base della corretta alimentazione implicano scelte corrette, varietà di alimenti, un equilibrio tra gli alimenti nella dieta e poi un ritmo corretto nell'assumere i pasti durante il giorno. Una dieta impropria è uno dei fattori di rischio per la contrazione di malattie non trasmissibili ed è chiaro che un cambiamento di dieta può avere un forte impatto sullo stato di salute della popolazione", ha affermato interpellata da Buka la Stanivuk.

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Due anni fa il ministero della Salute della RS aveva già lanciato un'iniziativa dove si suggeriva di tassare il cibo-spazzatura tra cui le merendine confezionate, le bevante gasate e il fast food. All'origine di questa proposta uno studio condotto dall'Istituto per la sanità pubblica locale che dimostrava che il peso medio dei bambini della RS era sensibilmente aumentato negli ultimi dieci anni.

Uno studio sugli scolari delle scuole di Banja Luka ha inoltre evidenziato come nella fascia d'età che va dai 7 ai 15 anni, 3 scolari su 5 sono sovralimentati e tra questi ultimi più dell'8% sono obesi mentre uno scolaro su dieci è sottoalimentato. “Questo studio ha inoltre mostrato la relazione stretta tra situazione finanziaria della famiglia e l'essere sovrappeso. Questo sottolinea l'importanza dell'educazione alimentare e della necessità di un sostegno alle famiglie più vulnerabili che, come conseguenza di un'alimentazione povera ed inadeguata, sono le più esposte al rischio obesità e alla malnutrizione”, spiega la Stanivuk.

Le indagini hanno messo in rilievo come la maggior parte dei giovani non mangiano “sufficientemente frutta, legumi e pesce e spesso consumano prodotti confezionati molto zuccherati o salati, bibite gasate, assumono pasti a ritmi irregolari e saltano spesso la colazione o la cena”, ha chiosato la Stanivuk.

Un'alimentazione troppo calorica

Secondo una ricerca condotta nel 2010 sulla salute dei cittadini della RS “il 42,4% della popolazione adulta consuma quotidianamente tre pasti principali al giorno e il 75% fa regolarmente colazione”. "I cereali, soprattutto integrali, sono una categoria molto importante per l'alimentazione - ricorda Ljiljana Stanivuk - questi studi dimostrano che 2/3 della popolazione adulta della RS non ne consuma proprio".

Per Tarik Šešić, preparatore fisico, i cittadini della Bosnia Erzegovina amano mangiare ma il problema è che la loro alimentazione è troppo calorica. “Tutti i nostri piatti tradizionali sono troppo calorici e non si può dire siano particolarmente sani. Inoltre in Bosnia Erzegovina non siamo degli adepti dell'attività fisica regolare e sono pochi coloro i quali si preoccupano della propria salute, se non quando si verificano problemi sanitari gravi. Solo allora ci si rende conto che occorre cambiare qualcosa. Inoltre la difficile condizione finanziaria favorisce l'aumento di peso”.

Obesità, la malattia dell'uomo moderno

“L’obesità si manifesta come una malattia legata alla modernizzazione ed alle condizioni nelle quali viviamo e lavoriamo. I pasti sono irregolari, la quantità di cibo assunta è maggiore di quella necessaria, vi è poca attività fisica e uno stress quotidiano troppo elevato. E poi vi sono le abitudini alimentari che ci vengono inculcate sin dalla prima infanzia. Inoltre in Bosnia Erzegovina la credenza che 'più il bambino mangia e migliore sarà il suo sviluppo' è ancora molto radicata” aggiunge la dottoressa Mirjana Bojić, interna di endocrinologia presso una clinica di Banja Luka.

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“L’obesità è una malattia cronica che si manifesta attraverso un'accumulazione eccessiva di grassi nell'organismo ed un aumento della massa corporea e che ha come conseguenza notevoli complicazioni a livello degli organi”, sottolinea Ljiljana Stanivuk. “E' il principale fattore di rischio nell'apparizione di malattie cardio-vascolari. Oltre all'aspetto estetico l'obesità colpisce la qualità della vita e può creare dei problemi di sanità molto gravi”.


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