2015

Ci stiamo avvicinando alla fine dell'anno ed è inevitabile volgere indietro lo sguardo a quel che è stato il nostro lavoro. Molti gli anniversari importanti che cadevano quest'anno ai quali abbiamo dedicato dei dossier di approfondimento. I cento anni dal Genocidio armeno e i vent'anni da quello di Srebrenica, gli accordi di pace di Dayton. La cronaca ci ha portato a seguire migranti e rifugiati lungo la rotta balcanica, la crisi politica macedone, i giochi europei di Baku e la salvaguardia del Mare Adriatico minacciato dai progetti di estrazione petrolifera. Infine il lavoro al progetto sulla libertà dei media in Europa ci ha ricordato quanto sia importante tutelare questo diritto e promuovere il dibattito pubblico transnazionale.
Per i nostri 15 anni abbiamo festeggiato con il convegno Transeuropa. Reti di società civile e pubblicato i tre relativi Position paper.
E poi decine di incontri pubblici e docenze.

Oltre a tutto questo, il nostro lavoro quotidiano: questa settimana si è parlato degli scontri tra forze di sicurezza turche e PKK nel sud-est della Turchia, del conflitto istituzionale aperto tra Banja Luka e Sarajevo, dello scontro tra opposizione e maggioranza in Albania, di confini e filo spinato negli articoli di Francesca Rolandi e Stefano Lusa e tanto altro ancora.

Questa è l'ultima newsletter del 2015 e dandovi appuntamento all'8 gennaio prossimo, auguriamo a tutti Buone Feste!

Bloc notes: Uranio impoverito, ancora un morto; Grecia, approvate unioni civili per le coppie omosessuali; Kosovo, le condizioni dell'UE per la liberalizzazione dei visti; Trasporti ed energia, il Montenegro apre altri due capitoli negoziali con l'UE

23/12/2015 -  Roberta Bertoldi

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