Dopo Srebrenica, foto di Andrea Rossini - Osservatorio Balcani e Caucaso

Dopo Srebrenica, foto di Andrea Rossini - Osservatorio Balcani e Caucaso

La Corte suprema di Amsterdam ha giudicato lo Stato olandese responsabile della morte di tre bosniaco-musulmani avvenuta a Srebrenica nel luglio '95. Avevano chiesto protezione al battaglione olandese delle Nazioni Unite invece vennero consegnati dai caschi blu all'esercito serbo-bosniaco. Andrea Rossini (Obc) a Radio Vaticana (7 settembre 2013)

R. - Nel luglio del ’95 le truppe serbo-bosniache guidate dal generale Ratko Mladić, sono entrate nell’enclave che doveva essere protetta dal contingente dei Caschi blu olandesi. Nei giorni successivi hanno avviato il massacro della popolazione maschile. È un genocidio, secondo tante e diverse fonti giuridiche internazionali che hanno accertato l’uccisione nei giorni seguenti all’11 luglio del ’95 di oltre ottomila musulmani bosniaci e il loro interramento in fosse comuni.

D. - Quali sono le responsabilità che sono state imputate agli olandesi e sono state riconosciute?
R. - C’è stata una causa civile durata circa dieci anni intentata contro lo Stato olandese da alcuni sopravvissuti e familiari di vittime. Secondo la loro denuncia si sarebbe trattato, nei fatti, di una responsabilità per mancata protezione. È stata una storia giudiziaria abbastanza complessa che si è conclusa con il giudizio definitivo, il quale ha dato ragione ai sopravvissuti e ai familiari delle vittime. In particolare, Hasan Nuhanović, aveva chiesto ai militari olandesi per cui lavorava di accogliere all’interno della loro base anche suo fratello, sua madre e suo padre. I militari olandesi hanno rifiutato e, nei giorni successivi, il padre, il fratello e la madre di Nuhanović sono stati uccisi. Sono stati ritrovati un paio di anni dopo sepolti in fosse comuni.

D. - Quali saranno le conseguenze di questa sentenza?

R. - Da una lato apre la strada ad un prevedibile ricorso anche da parte di altri familiari sopravvissuti contro lo Stato olandese. Secondo alcuni osservatori, dal momento che la giustizia olandese ha detto che è lo Stato olandese ad essere il responsabile di quanto avvenuto, ora verosimilmente, gli Stati saranno meno disponibili a prestare i propri contingenti per missioni di pace.

D. - A che punto sono altri processi relativi al massacro?

R. - In questo momento sono in corso i processi contro Radovan Karadžić e contro Ratko Mladić, il capo militare. Dopo una lunga latitanza, entrambi questi rappresentanti sono stati consegnati alla giustizia internazionale. Teniamo presente che Srebrenica è stata una strage che ha richiesto anche la partecipazione di molte persone per essere portata a termine. Per cui, ci sono centinaia di persone che dovrebbero essere portate a giudizio per quei fatti.

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