04/04/2013

Un piccolo borgo, arroccato al confine tra Italia e Slovenia, simbolo delle contraddizioni del secolo breve. Un luogo ferito dove negli anni è nata la straordinaria esperienza di Stazione di Topolò/Postaja Topolove. Che ora rischia di chiudere. Un video ed una petizione

Stazione di Topolò - Postaja Topolove è un laboratorio per le arti e per il pensiero che concentra le sue attività nel piccolo borgo di Topolò/Topolove, frazione del comune di Grimacco (Udine), all'estremo confine tra Italia e Slovenia. Topolò ha pagato un prezzo altissimo nel dopoguerra a causa della cortina di ferro, un prezzo che è ben visibile nella perdita, per emigrazione, del 90% dei suoi abitanti a causa dei divieti a una vita normale imposti dalla sua posizione geografica e dalle strategie politiche post 1945.

Topolò è in  qualche modo un simbolo delle contraddizioni del secolo breve, con il suo isolamento, tipico dei borghi montani, accentuato dal "maledetto confine". Proprio in luogo tanto ferito si è pensato che l'arte avesse occasione di esprimere il suo valore etico, lontano dall'aspetto mondano e di intrattenimento. La Stazione non è un festival, non accoglie spettacoli itineranti ma solo progetti pensati per il luogo.

A Topolò la sperimentazione si innesta sulla tradizione e su un tessuto culturale molto provato ma ricchissimo e arcaico.

Non è una mostra, non c'è alcun momento espositivo. Tutto si svolge nelle piazzette, lungo le vie, nei prati, nel bosco, nelle case private, utilizzando quello che c'è, senza stravolgere il luogo che diventa il motore principale e non lo scenario passivo di quanto accade. 

Chi opera a Topolò viene ospitato nelle case del paese, vive come un abitante del paese. A Topolò per molti decenni l'ospitalità era interdetta. 

I progetti vedono spesso la collaborazione di altri artisti e ricercatori presenti in paese, dei ragazzi della zona, mescolando i ruoli di artista e spettatore e facendo di tutti dei protagonisti. Tutto si svolge in maniera molto informale. 

 La Stazione ha suscitato l'interesse dei media internazionali, affascinati dall'utopia del progetto che unisce arte, pensiero, vita sociale, rinascita economica.

Gli organizzatori sono radunati nell'Associazione Topolò-Topoluove, associazione no-profit.  

Dal 2004 la Regione Friuli Venezia Giulia ha sostenuto Stazione di Topolò/Postaja Topolove con un finanziamento che, pur ridotto rispetto a quello di un festival, ne ha garantito la sopravvivenza. Nel 2011 il finanziamento è stato ridotto del 33%. Per il 2013, la Giunta Regionale ha scelto di dare un taglio netto proprio alla voce Cultura e la riduzione è stata ancora più massiccia: il 50%. Con la cifra rimasta non è possibile svolgere alcuna attività, nemmeno per coprire le spese primarie. 

I fondi che giungeranno saranno esclusivamente utilizzati nella realizzazione delle attività culturali che si svolgono durante l'intero arco dell'anno sotto l'egida di Stazione di Topolò/Postaja Topolove.