Libertà dei media in calo in Croazia: un'infografica


In Croazia si registra un calo generalizzato delle condizioni della libertà e del pluralismo dei media

Preoccupa la crescente pressione che i giornalisti croati subiscono nello svolgimento del loro lavoro.

Con sempre maggior  frequenza si registrano infatti aggressioni fisiche e verbali. Inoltre, diversi rapporti internazionali hanno portato l'attenzione sull'impatto negativo del reato di diffamazione e sull’ingerenza del governo nelle attività dell'emittente pubblica.

Misure quali la rimozione di oltre 70 dipendenti dal servizio pubblico radiotelevisivo, la messa in discussione dell’agenzia nazionale per la regolamentazione delle telecomunicazioni e l'abolizione del finanziamento per i media non profit erodono la possibilità che i giornalisti possano svolgere il proprio lavoro adempiendo il compito fondamentale, di fornire un'informazione imparziale e plurale ai cittadini, affinché siano in grado di prendere decisioni informate sulla vita pubblica.

Questa infografica presenta ed elabora alcuni degli aspetti sollevati da varie organizzazioni che lavorano per sostenere la libertà dei media. Tra le fonti: dai report ECPMF il rapporto Croatia: Media Freedom in Turbulent Times , giugno 2016 a cura del Commissario per i diritti umani del Consiglio d'Europa a seguito della sua visita in Croazia dal 25 al 29 aprile 2016 ; il monitoraggio di Mappingmediafreedom.org  e l'osservazione presentata dall'Associazione dei giornalisti croati. Dettagliate informazioni di base sono disponibili in Media Pluralism in Croatia  pubblicato dal Centro per il pluralismo e la libertà dei media.

infografica

Questa pubblicazione è stata prodotta nell'ambito del progetto European Centre for Press and Media Freedom, cofinanziato dalla Commissione europea. La responsabilità sui contenuti di questa pubblicazione è di Osservatorio Balcani e Caucaso e non riflette in alcun modo l'opinione dell'Unione Europea. Vai alla pagina del progetto


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