Valentino Z. Simonitti, architetto e intellettuale di confine

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13 settembre 2017

E' andato in ristampa recentemente il libro “Valentino Z. Simonitti, architetto e intellettuale di confine/arhitekt in intelektualec ob meji” edito originariamente nel 1999 e da tempo introvabile. La pubblicazione colma una lacuna riproponendo all'attenzione del pubblico la figura di questo importante professionista e pensatore, scomparso nel 1989

Valentino Zaccaria Simonitti (1918-1989), architetto, ha rappresentato con il suo lavoro di progettista e attraverso il suo impegno intellettuale un importante punto di riferimento per la cultura della Slavia friulana.

I suoi campi di interesse furono vasti, andando dalla progettazione architettonica, urbanistica ed ambientale alla appassionata partecipazione ad un programma complessivo di rinascita sociale ed economica della Slavia friulana, per il mantenimento della sua identità e per il superamento della sua condizione di marginalità.

Fare di queste terre un soggetto attivo nei rapporti di scambio fra la cultura slovena e friulana fu l’obiettivo del suo lavoro, perseguito fin dai primi anni del dopoguerra raccogliendo attorno a sé una vasta schiera di giovani, in un magistero con caratteri di apertura alla cultura internazionale sorprendente per i tempi ed i luoghi in cui si svolse.

Fu tra i fondatori e tra i principali animatori del Centro studi Nediža.

Quale progettista egli partecipò a pieno titolo all’indirizzo “organico” in architettura, attraverso le suggestioni provenienti dalle opere di Frank Lloyd Wright, a ribadire una centralità del rapporto uomo-natura come filo conduttore della sua ricerca.

Negli anni ’60 entrò in rapporto con la cultura architettonica slovena, contribuendo ad intessere importanti scambi, mentre il nucleo della sua opera rimase legato alla riflessione sulla casa unifamiliare, quale punto di convergenza dei valori del paesaggio naturale e dell’abitare, interpretato come rapporto dialettico fra tradizione e modernità.

Negli anni ’70, impegnato prevalentemente nella progettazione urbanistica ed ambientale, produsse proposte anticipatrici di quella centralità della nozione di ambiente come valore collettivo e materiale di progettazione che in Italia diventerà comune solo in anni seguenti.

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