Azerbaijan: passato e presente del caviale

ita
9 aprile 2018

In Azerbaijan mangiare caviale non era insolito ai tempi dell'Unione sovietica. Con la fine dell'URSS le cose sono cambiate: in pochi anni la popolazione dello storione del Mar Caspio è stata decimata ed il caviale è divenuto inaccessibile ai più. Fotoracconto di Sultana Ahmadbayli e Vafa Zeynalova

(Pubblicato originariamente da Chai Khana )

Sino agli anni '90 il 90% del caviale nero proveniva dal Mar Caspio e l'Unione sovietica monopolizzava il mercato mondiale. Ma l'industria del caviale è collassata assieme all'URSS e pesca sregolata e inquinamento hanno decimato la popolazione di storione del Mar Caspio. Per porre rimedio i paesi che s'affacciano sul Mar Caspio, tra cui anche l'Azerbaijan, sono intervenuti contro la pesca illegale già nei primi anni 2000.

Nel 2008 poi la Russia ha introdotto una moratoria sulla pesca dello storione a cui si sono aggiunti altri paesi del Mar Caspio nel 2011. Nel 2016 l'Azerbaijan ha anche ridotto l'esportazione di caviale nero ed introdotto l'allevamento dello storione. Parte degli storioni allevati, secondo il ministero dell'Ecologia e delle Risorse naturali, vengono reimmessi nel Mar Caspio.

Recuperare i livelli del passato sarà però difficile. Servono circa 20 anni per le femmine della varietà beluga (una delle tre per la produzione di caviale nero) per raggiungere la maturità sessuale.

Intanto il prezzo del caviale continua a salire. Ora ha raggiunto sul mercato locale i 1176 dollari al chilo, il che ne fa una specialità che solo pochi possono permettersi. Anche sotto l'URSS fin dagli anni '80 pochi potevano permetterselo.