L'attività di cooperazione allo sviluppo degli Enti Locali italiani si svolge nell'ambito del quadro normativo definito dalla legislazione europea. Un breve excursus nell'evoluzione storica della normativa europea di riferimento, con i documenti più rilevanti.

31/05/2007 -  Anonymous User

La Carta Europea delle Autonomie Locali elaborata nel 1985 dal Consiglio d'Europa ha sancito per la prima volta il diritto delle comunità locali di un paese a cooperare tra loro e con collettività omologhe di altri paesi.

L'evoluzione normativa in materia è proseguita con la IV Convenzione di Lomé del 1989, che ha permesso l'inserimento formale del concetto di cooperazione decentrata nell'attività dell'Unione Europea e l'apertura da parte della Commissione U.E. di un pur modesto capitolo di bilancio dedicato a tale forma di cooperazione, affidato in gestione alla propria Direzione Sviluppo. La Convenzione di Lomè riuniva gli allora 15 membri dell'Unione Europea e altri 68 paesi dell'Africa, Caraibi e Pacifico - definiti paesi A.C.P. - allo scopo di sostenere tali paesi nelle politiche di aggiustamento strutturale, favorendo l'integrazione regionale dal punto di vista politico ed economico.

Il Regolamento n. 1659/98 del Consiglio dell'U.E., dopo aver riconosciuto l'importanza della cooperazione decentrata allo sviluppo, stabilisce che le autorità pubbliche locali rientrano tra i partner che possono ottenere un sostegno finanziario dall'Unione per le attività di cooperazione internazionale. Secondo il Regolamento gli altri soggetti autorizzati sono organizzazioni non governative, gruppi professionali e gruppi d'iniziativa locali, cooperative, sindacati, organizzazioni di donne o di giovani, istituti d'insegnamento e di ricerca, chiese. Dalla prima versione approvata nel 1998, tale regolamento è stato prorogato e modificato varie volte da successivi interventi legislativi. Il documento attualmente in vigore è stato approvato nel Marzo 2004.

Il regolamento costituisce il seguito di numerose misure della Comunità (poi Unione) e sottolinea l'importanza della cooperazione decentrata in materia di sviluppo. Il principio che, come detto, è stato introdotto nella IV Convenzione di Lomé nel 1989 ed è stato sottolineato in particolare nel Regolamento (CEE) n. 443/92 del Consiglio riguardante l'aiuto finanziario e tecnico per i paesi in via di sviluppo dell'America latina e dell'Asia nonché la cooperazione economica con tali paesi. Nel 1992 l'autorità di bilancio ha creato una linea di budget volta a promuovere questo approccio in tutti i paesi in via di sviluppo. Il Regolamento (CE) n. 955/2002 proroga il regolamento citato, aumenta il pacchetto finanziario e modifica alcuni elementi dell'atto.


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