Redazione

5 ottobre 2004

Sulle orme dell'Abate Fortis che a metà del XVIII secolo percorse le isole della Dalmazia Marzo Magno ci regala uno sguardo attento, curioso, intenso sull'altra sponda dell'Adriatico.

Due guerre mondiali, il fascismo, il comunismo, la dissoluzione della Jugoslavia: nel corso dell'ultimo secolo gli eventi politici hanno reso l'Adriatico un mare sempre più largo e l'incomprensione tra le due sponde sempre più profonda. Ancora oggi, nonostante i molti turisti che vi si riversano, la costa della Dalmazia rimane in un certo senso una terra sconosciuta come lo era ai tempi dell'abate illuminista Alberto Fortis, che nel 1774 raccolse le memorie dei suoi molti viaggi nei 'domini da mar' della Serenissima, a quei tempi dimenticati e abbandonati a se stessi. Così nacque "Viaggio in Dalmazia", un'opera tradotta in inglese, francese e tedesco, che fece conoscere la terra, la lingua e le popolazioni dalmate in Italia e in tutta Europa. Più di duecento anni dopo, il giornalista Alessandro Marzo Magno ripercorre lo stesso itinerario attraverso le molte isole che punteggiano la costa, scoprendo un mondo sospeso tra un passato multietnico che non esiste più e le tracce di un nazionalismo che brucia ancora, dove la modernità si mescola ad antiche tradizioni che sembrano immutate dai tempi dell'abate Fortis. A Morter l'autore incontra le donne che lavoravano la pianta di ginestra per fabbricare scarpe; a Lissa va sul luogo dove sorgeva il leone di pietra in ricordo dei caduti asburgici nell'omonima battaglia. A Spalato parla con un discendente di Niccolò Tommaseo; a Curzola ritrova le tracce dell'ufficiale britannico che ha ispirato a Ian Fleming la figura di James Bond e ad Arbe quelle del vescovo che scoprì l'arcobaleno. Paesaggi ancora incontaminati, luoghi toccati dalla storia, incontri con gli abitanti e i loro ricordi: "Il leone di Lissa" ricostruisce l'anima di una regione che, dopo la lettura, forse non ci sembrerà più così lontana.

Il leone di Lissa. Viaggio in Dalmazia
di Alessandro Marzo Magno
anno di pubblicazione 2003
casa editrice Il Saggiatore