30 maggio 2014

di Luca Gorgolini
casa editrice: UTET
anno di pubblicazione: 2011
collana: Tracce
pagine: 179
prezzo: 18,00 euro
Prefazione di Paolo Sorcinelli

Nell'ottobre del 1915, le truppe tedesche e austroungariche da nord e le truppe bulgare da est attaccano e invadono la Serbia. L'esercito serbo tenta una fuga verso il principato fratello del Montenegro, verso l'Albania e verso il mare, trascinando al suo seguito decine di migliaia di civili, divenuti profughi e di prigionieri austro-ungarici. Una marcia interminabile, estenuante, durante la quale trovano la morte un numero enorme di individui. I prigionieri austriaci sopravvissuti, circa 24.000, verranno presi in consegna dalle truppe italiane ed imbarcati alla volta dell'Italia, destinazione Sardegna, isola dell'Asinara. Tra questi, centinaia moriranno durante la traversata, sfiniti nel fisico, colpiti dal colera e da altre malattie, che una volta giunti sull'"isola del Diavolo", causeranno in pochi giorni la morte di molte migliaia di uomini, vittime anche dell'impreparazione e dell'inadeguatezza manifestata dalle autorità militari e sanitarie italiane, messe sotto pressione dal governo, fermamente intenzionato a non concedere ad altre nazioni la custodia di quegli uomini, soldati di un esercito divenuto da pochi mesi nemico. Prendeva cosi forma uno dei più grandi campi di prigionia allestiti in Italia durante la Grande guerra. Le testimonianze dei diversi protagonisti e degli attenti osservatori di quell'odissea, vengono messe a confronto allo scopo di fare luce su una delle pagine più drammatiche della Prima guerra mondiale.

Luca Gorgolini è assegnista di ricerca presso l'’Università di Bologna. Membro della redazione di “Storia e Futuro” (www.storiaefuturo.com), collabora al progetto di ricerca “Laboratorio di storia sociale Memoria del quotidiano” (www.laboratoriodistoriasociale.eu). Tra le sue pubblicazioni: Emozioni di guerra (2008) e Capitani d’impresa (2010, curato con M. Costantini).