Marzia Bona 23 settembre 2015

Una campagna europea invoca un approccio responsabile e il pieno coinvolgimento di media e cittadinanza per isolare i responsabili di incitamento all'odio

Link: Associazione Carta di Roma

Associazione Carta di Roma insieme alla European Federation of Journalists e Articolo 21, con l’adesione dell’Ordine dei Giornalisti, della Federazione nazionale della stampa italiana e dell’Usigrai lancia la campagna #nohatespeech chiedendo, attraverso un appello su change.org:

ai giornalisti di non restare passivi di fronte ai discorsi d’odio. I discorsi d’odio non sono “opinioni”: trovando il loro fondamento nel razzismo, sono brutali falsificazioni della realtà e contraddicono non solo i principi basilari della convivenza civile, ma tutte le acquisizioni scientifiche. E’ un dovere professionale confutare le affermazioni razziste, chiarire ai lettori e agli ascoltatori la loro falsità intrinseca.

ai lettori e agli ascoltatori di isolare chi esprime discorsi di odio, di non intavolare con loro alcun dialogo, nemmeno attraverso risposte indignate, e di evitare qualunque atto che possa anche parzialmente legittimarli come soggetti di un confronto. I lettori e gli ascoltatori sono invitati a segnalare alle redazioni i discorsi d’odio perché possano essere cancellati e perché i loro autori vengano privati della possibilità di nuocere e, quando è previsto dall’ordinamento dello Stato, denunciati all’autorità giudiziaria.

alle testate giornalistiche italiane ed europee e ai loro editori di attuare delle procedure di moderazione che consentano di sopprimere tempestivamente i commenti d’odio e di bannare i loro autori.

ai proprietari e agli amministratori dei social network di adottare procedure semplificate per sostenere le redazioni giornalistiche e gli utenti nel segnalare i discorsi d’odio ed escludere i loro autori dalla comunità della rete.

Scrive Domenica Canchano, direttrice responsabile di cartadiroma.org, presentando l'iniziativa: 

"Le parole pesano come pietre e contribuiscono a innalzare i Muri dell’odio e della diffidenza verso l’altro da sé. Le parole costruiscono il senso comune, rafforzano o rimuovono quegli stereotipi coltivati ad arte da quanti sulla paura e l’ostilità verso “i migranti che portano violenza e rubano lavoro” provano a costruire le proprie “fortune” politiche. 

La rete è oggi una delle trincee più avanzate ed esposte nella lotta al razzismo e alla xenofobia. Non è solo un problema di addetti ai lavori, è una “battaglia” di civiltà in cui ogni coscienza libera da pregiudizi può e deve fare la propria parte. A cominciare dal mondo, troppo spesso silente o sulla difensiva, dell’informazione.

#nohatespeech è la campagna che la Carta di Roma ha intenzione di sviluppare con un obiettivo ambizioso e di stringente, drammatica attualità: bannare i forsennati del cyber-razzismo, impedire la diffusione dell’odio che dalla realtà virtuale si trasferisce in quella reale. Non si tratta solo di assolvere a un atto di responsabilità civile che non può, non deve essere delegato."

 

L'appello si può sottoscrivere online ed è disponibile qui . Per aderire alla campagna si può scrivere a info@cartadiroma.org.

Questa pubblicazione è stata prodotta nell'ambito del progetto European Centre for Press and Media Freedom, cofinanziato dalla Commissione europea. La responsabilità sui contenuti di questa pubblicazione è di Osservatorio Balcani e Caucaso e non riflette in alcun modo l'opinione dell'Unione Europea. Vai alla pagina del progetto