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Il signor Pahor rappresenta tutto quello che non dovrebbe esserci più in questa terra, il rancoroso guardarsi indietro per non saper guardare avanti: ma a ben pensare non è colpa sua, è figlio della sua generazione, chiuso tra le quattro mura dei suoi novant'anni, ben attento a non aprire la finestra per non scoprire magari che fuori, i suoi vicini di casa non sono sloveni, italiani, croati, austriaci, friulani o serbi, ma gente come lui e che i fascistelli non hanno nazionalità, ma soltanto una mentalità idiota a prescindere dalla lingua che parlano. Io invece preferisco uscire, parlare, chiedere se non capisco: cosa significa? Io con la mia cultura, il mio vicino con la sua. Tutti insieme nella nostra città. Sono di Gorizia, chiamatela Gorica o Gorz, ma spero che in futuro funzioni così: di tutti questi Pahor ne abbiamo avuto abbastanza.