PROIETTIAMOCI IN UN FUTURO DI VERO DIALOGO INTERCULTURALE

Di fronte ad un omaggio alla grandezza intelettuale del signor Pahor, amato e letto in tutto il mondo per la sua elevatezza di pensiero che va oltre i comuni orizzonti che si limitano a inquadrare ogni cosa in una prospettiva ormai logora, riconducendo nostalgicamente ogni evento a una storia di cui tutti ormai siamo a conoscenza, affermando addirittura che "sia giunto il momento di dire le cose con chiarezza...". Una tale affermazione e' indice del fatto che non è di certo Pahor colui che non ha accettato la storia. Chiunque abbia letto le opere di Pahor sa che egli stesso svelò la sorte di 12.000 miliziani anticomunisti sloveni e civili uccisi dopo la fine della seconda guerra mondiale e che a causa di cio' gli fu interdetto l'ingresso in Jugoslavia. Il signor Pahor si adopera per poter instaurare un dialogo costruttivo in un mondo in cui l' umanita', la conoscenza, il diritto alla liberta' e alla dignita' personali sono valori indispensabili nella vita di ogni uomo, indipendentemente dalla sua lingua, dalla sua appartenenza ad una comunita' etnica, dalla sua cultura. Solamente un' approfondita conoscenza reciproca ci permettera' di proiettarci in un futuro in cui il dialogo interculturale sara' reale e sincero e non ridotto ad una sterile ed ormai poco attuale "propaganda" politica. Grazie.