per Claudio (parte4)

dalla Jugoslavija dopo aver condotto la Croazia verso l'indipendenza. Tuttavia, per quanto poco diplomatico, Tudjman non era del tutto ingenuo. In Jugoslavija, tutti sapevano bene chi fosse in realtà Izetbegovic. Era inevitabile che l'alleanza con un doppiogiochista simile sarebbe stata solo temporanea. La minoranza croata in Erzegovina e in Bosnia centrale (dove abitava la mia famiglia) non avrebbe avuto alcun futuro nel progetto di Izetbegovic. Allo stesso tempo, personaggi indescrivibili e inquietanti come Mate Boban cavalcavano i sinceri sentimenti della gente croata che auspicava un ricongiungimento con la madrepatria. Non dobbiamo dimenticare che nel momento in cui si disse che la Jugoslavija non aveva più futuro, automaticamente lo stesso ragionamento sarebbe stato applicato alla Bosnia-Erzegovina, in quanto era essa stessa una piccola Jugoslavija. Quando si diffonde il seme della diffidenza, del sospetto e dell'odio, nessuno può più fidarsi di nessuno. Questo è stato il dramma! Tudjman pensava solo ai croati, Miloševic solo ai serbi e Izetbegovic solo ai musulmani! Il tutti contro tutti fu una logica conseguenza dei personaggi beceri da cui noi balcanici scegliemmo di farci governare all'inizio degli anni Novanta. Dopodichè, dopo un 1993 da incubo in cui noi croati e i musulmani ci scannammo come gatti, gli americani decisero che per "sconfiggere" i serbi bisognava imporre alla Croazia un alleanza con gli stessi musulmani. Tudjman tergiversò a lungo, perchè l'idea di