per Enzo

Caro Enzo, non la metterei in maniera così semplicistica le cose. Con la tua di afermazione, di fatto, condanni un intero popolo, e seppur il nazionalismo croato è di gran lunga più forte e pericoloso di tutti gli altri (lo dicono i fatti e non io), non si può condannare un intero popolo. Non mi piaciono molto le generalizazioni, non ci portano da nessuna parte.
Quindi, alcune tue considerazioni le condivido, altre meno, altre per niente. Ti ringrazio però dell' appoggio, quasi incondizionato che dai al mio popolo. Temo, però, che se lo conoscerai meglio, tu possa rimenare molto deluso, come con qualsiasi altro popolo. Se è vero che i serbi raccolgono grande simpatia per alcuni luoghi comuni che attorno a loro girano (guerrieri, orgoglioso, fieri, combattenti per la libertà, generosi, non si piagano ma si spezzano, spiritosi e cinici, etc, etc), la realtà contiente alcuni elementi citati, ma è anche altra: le forze paramilitari hanno assasinato, stuprato, rubato; l'esercito non lo ha fatto ma lo sapeva cosa facevano gli altri e qundi sono coresponsabili; e in alcuni casi lo ha anche fatto. La gente comune fino a che punto non lo sapeva,e la domanda ancor più insidiosa: e se lo avesse saputo, averbbe condannato o aprovato questi atti criminali? Non siamo, caro Enzo, ne meglio ne peggio di tanti altri popoli. I luoghi comuni sono importanti, in loro c'è spesso qualcosa di vero, ma credere cecamente ai clichè è molto pericoloso oltre che molto deludente una volta scoperti.