31 marzo 2009

Per operare con più incisività nella soluzione di problematiche di genere, aperti un Centro donna e un Ufficio per le politiche sociali a sostegno delle donne residenti nei quartieri più disagiati della città

Fonte: Il Velino e COSPE

elaborazione di Osservatorio Balcani e Caucaso

Nell'ambito del progetto promosso dall'ONG COSPE "Le donne come risorsa per lo sviluppo locale: il centro donna Passi Leggeri e l'Ufficio donne della Municipalità di Shkodra" finanziato dalla Cooperazione allo Sviluppo del ministero Affari Esteri italiano per un valore di 724.974 Euro, è stato inaugurato lo scorso 20 marzo il centro comunitario del quartiere Mark Lulaj nella città di Shkodra/Scutari. All'inaugurazione erano presenti il Console d'Italia a Shkodra/Scutari, il vicesindaco della città, la Direzione regionale della salute e dell'istruzione insieme a rappresentanti dell'Ufficio di Cooperazione allo Sviluppo di Tirana.

Il progetto ha come obiettivo la costruzione e realizzazione di politiche sociali comunitarie e pubbliche in un'ottica di genere partendo da quartieri particolarmente disagiati e individuando come soggetti chiave un'associazione di donne, il Centro Donna Passi Leggeri, ed il Municipio di Shkodra. Il centro comunitario fornisce i seguenti servizi: un presidio sanitario pubblico per avviare un percorso di prevenzione e informazione sanitaria soprattutto sugli aspetti relativi alla salute della donna, una scuola materna, uno spazio di aggregazione - formazione per un gruppo di donne attivo con iniziative sociali e comunitarie a favore del quartiere.

Il Centro "Passi Leggeri" è nato nell'aprile 2001 con il sostegno e l'accompagnamento del COSPE in partenariato con 3 associazioni di donne albanesi, il Forum Indipendente della Donna Albanese (FIDA), l'Associazione albanese per la pianificazione familiare (Albanian Family Planning Association - AFPA) e "Refleksione", e il finanziamento di Regione Emilia Romagna, Regione Toscana e Comune di Forlì. Dall'esperienza di due anni di lavoro nasce l'Associazione "Passi Leggeri", che riunisce le donne che a Shkodra hanno animato il Centro che oggi è il soggetto gestore del Centro Donna oltre che partner del seguente progetto. La costituzione e lo sviluppo del Centro Donna "Passi Leggeri" nella città di Shkodra, il riconoscimento e la collaborazione la municipalità di Shkodra hanno permesso di sperimentare delle iniziative autoprogettate e autopromosse, sia all'interno degli spazi del Centro Donna che nell'attività sociale tra le donne di tre quartieri disagiati, evidenziando i nessi tra le sfere dell'economico/sociale/comunitario e politico che hanno permesso di individuare il progetto che ne è seguito.

Le due esperienze hanno costituito utili strumenti per riconoscere il decentramento dei servizi, attivare risorse femminili che possono potenziare le risorse locali, per utilizzare in chiave auto-imprenditoriale i bisogni e inventare soluzioni innovative nella relazione pubblico/privato per la costruzione di risposte che assumano sia il bisogno di lavoro che quello dell'auto-promozione che il terreno dei diritti. Il progetto intende dunque potenziare questo processo in atto attraverso le seguenti azioni: il rafforzamento e lo sviluppo del Centro Donna che funga da propulsore per iniziative auto-gestite coniugando la promozione di attività economiche a valenza sociale insieme a attività sociali di sostegno alla difficile vita delle donne.

Il rafforzamento istituzionale della municipalità di Shkodra e soprattutto del neo-nato Ufficio delle Politiche Sociali richiede un lavoro di accompagnamento che punti alla formazione di competenze amministrative e al rafforzamento del ruolo, a sostenere le loro relazioni con gli altri uffici comunali, con le istituzioni pubbliche e private della città promuovendo al tempo stesso un'ottica di genere e nell'individuazione di "buone prassi e metodologie" replicabili. Il capitale umano delle cittadine, come pure gli sforzi individuali dei cittadini di far fronte alle problematiche gravi che vivono, gli interventi professionalizzati del settore pubblico, le competenze e i progetti del privato sociale devono trovare un quadro organizzato e guidato che possa contribuire a costituire un patrimonio sociale da spendere in azioni coordinate.

La costituzione nei tre quartieri disagiati di tre centri comunitari per permettere aggregazione, emersione dei bisogni e auto-organizzazione costituiscono dunque progetti pilota di politiche sociali realizzate in un'ottica di welfare comunitario e di incontro e collaborazione strutturata tra il municipio e un'associazione di donne. I 3 centri comunitari vengono realizzati in tre quartieri disagiati ed emarginati della città nei quali non esistono spazi e servizi pubblici, le donne vivono il peso di una doppia emarginazione, quella della povertà e isolamento e quella della cultura patriarcale di questa regione dell'Albania. I 3 centri comunitari conterranno anche servizi di base alle donne: sanità di base, asili materno, spazi aggregativi/formativi, sportello diritti. I tre centri comunitari comprenderanno infatti un centro sanitario attrezzato. I servizi di asilo materno, gli spazi aggregativi/formativi e gli sportelli diritti saranno promossi dal Centro Donna e autogestiti dalle comunità delle donne.