21 aprile 2006

La Regione Piemonte, nell'ambito della propria attività di cooperazione internazionale allo sviluppo privilegia in particolare il modello di intervento della cooperazione decentrata tra Autonomie Locali

Fonte: Agorà Regione Piemonte
La cooperazione decentrata è un fenomeno relativamente recente, e sotto alcuni aspetti ancora in evoluzione.
La sua essenza consiste nella capacità delle Regioni e degli enti Locali italiani di concordare con partner istituzionali di Paesi terzi accordi di reciproco vantaggio, in cui i punti di forza di un territorio possano complementare e superare i punti di debolezza dell'altro. I Governi territoriali hanno il compito in particolare di delineare, coordinare e governare l'accordo, eseguendo direttamente alcune azioni e demandandone altre ai soggetti dei propri territori che detengono le competenze necessarie per realizzarle in partenariato con i soggetti omologhi dei Paesi terzi.

I soggetti dei due territori sono chiamati a progettare e realizzare gli interventi in sinergia tra loro. In pratica ciascuno di essi è chiamato a costituire una tessera armonica in un mosaico. Gli accordi di partenariato tra enti territoriali si basano sulla reciprocità, come peraltro richiamato dall'art. 6 della legge La Loggia (n. 131-03), e non sono costituiti da progetti definiti all'origine nel dettaglio, ma piuttosto da ''programmi quadro'', che sono implementati in itinere con azioni definite d'intesa tra le parti, anche recependo e coordinando le proposte dei soggetti rispettivi territori. Le risorse necessarie per la loro realizzazione provengono dai territori interessati, dai bilanci pubblici dei Governi territoriali, e da cofinanziamenti nazionali, comunitari o delle Organizzazioni Internazionali e delle Istituzioni Finanziarie Internazionali.
I Governi territoriali per l'attuazione di tali azioni coinvolgono le diverse componenti della propria comunità, enti sia pubblici che privati; tra questi vi sono sia quelli con esperienze specifiche di cooperazione internazionale, come le Organizzazioni non governative (ONG), le associazioni di volontariato, le Istituzioni religiose sia quelli più pertinenti in materia di internazionalizzazione, come le PMI e gli istituti di credito, e infine i centri di formazioni e di ricerca e in particolare le Università.

Non normata da leggi né imposizioni di priorità settoriali, la cooperazione decentrata è attiva in diversi campi. Tuttavia vi sono settori e ambiti in cui interviene con particolare rilevanza ed efficacia, come nel caso del rafforzamento istituzionale, servizi pubblici, sviluppo economico locale, formazione e flussi migratori

La cooperazione decentrata non è quindi sostitutiva di quella dello Stato centrale né di quella comunitaria e delle organizzazioni internazionali né di quella non governativa. E' anzi aggiuntiva e integrativa, svolgendo un ruolo altrimenti mancante, coinvolgendo soggetti altrimenti esclusi o marginalizzati e apportando ulteriori risorse.
La Regione Piemonte sviluppa azioni in molti Paesi, ma essendo in particolare finalizzata ad instaurare rapporti di reciprocità con territori di interesse specifico, si concentra soprattutto nelle area dei Balcani e del corridoio n. 5, nel Mediterraneo ed in particolare in Marocco, al fine di trarre i maggiori vantaggi dalla liberalizzazione degli scambi commerciali con la sponda sud del Mediterraneo (prevista per il 2010) e stabilire legami con il Paese da cui proviene la quota maggiore degli immigrati piemontesi, e in America Latina.

Altre aree di intervento sono poi individuate: tenendo conto di tematiche settoriali specifiche, come nel caso del Programma di sicurezza alimentare in Sahel e Africa Occidentale, o in considerazione degli interessi settoriali prevalenti, in modo da favorire l'integrazione degli sforzi e la concentrazione delle risorse e in base alle indicazioni fornite dalle Direzioni Regionali che hanno in corso o intendono sviluppare attività internazionali.
Il recente ingresso in Europa di dieci nuovi Paesi ha aperto nuove frontiere e nuovi scenari all'interno dei quali l'azione della cooperazione decentrata degli enti territoriali ed in particolare della Regione Piemonte sarà ancor più determinante nello svolgere un ruolo non solo di sviluppo, ma anche di convivenza e pace.