10 febbraio 2012

Si è tenuta a Bruxelles la prima tappa 2012 del progetto 'Networking Memories' di cui è capofila l'Ong ARCS. Coinvolge soggetti italiani, tra i quali Regione Veneto e Tavolo Trentino con il Kosovo, e partner di tre Paesi del sud est Europa. Si prefigge la creazione di 'ponti' tra organizzazioni culturali della società civile che si occupano di memoria, dialogo e riconciliazione

Fonte: Regione Veneto

Lo scorso 23 gennaio ha avuto inizio presso l’ufficio di Bruxelles della Regione Veneto il corso di formazione sui fondi europei e sul fare lobby presso le istituzioni europee per una delegazione proveniente dai Paesi dei Balcani (Bosnia Erzegovina, Serbia e Kosovo).
Il training, che si inserisce all’interno del progetto Networking Memories, realizzato dallo staff della direzione di Bruxelles, è durato fino a sabato 28 gennaio e ha previsto altresì una visita al Parlamento europeo oltre ad incontri con funzionari di istituzioni europee e di reti europee attive nell’ambito del sociale, di cui la Regione Veneto è partner, tra i quali Elisan (European local inclusion & social action network) ed Elsa.

ll progetto con capofila ARCS Cultura e Sviluppo di Roma e a cui la Regione Veneto partecipa in qualità di partner associato, è stato approvato nel quadro del programma europeo IPA 2009 – Civil Society Facility – Multi-beneficiary Programmes "Support to partnership Actions between Cultural Organisations" Networking Memories mira alla creazione di una rete innovativa e sostenibile tra organizzazioni culturali che operano con teatro, cinema, arte visiva, e a sostenere le organizzazioni della società civile che si occupano di memoria e riconciliazione e del dialogo interculturale in Bosnia-Erzegovina Serbia, Kosovo e Italia.

Dunque l'obiettivo del progetto è rafforzare in questi tre Paesi il ruolo della società civile attraverso il sostegno alla democrazia partecipativa, oltre alla creazione di ‘ponti’ tra le organizzazioni della società civile del sudest europea e tra queste e le organizzazioni della società civile dell’Unione europea. Durante le guerre degli anni ’90 infatti, in questi Paesi il ruolo della cultura si ridusse a mera promozione delle identità nazionali e la libertà di espressione delle organizzazioni della società civile fu ridotta drasticamente. Ancora oggi sia in Serbia che in Bosnia Erzegovina gli attivisti dei diritti umani e le organizzazioni della società civile sono vittime di minacce e intimidazioni; in tutti e tre I Paesi balcanici, inoltre, la partecipazione dei cittadini alla vita associativa è ancora molto bassa.

In particolare, il progetto si propone di creare un network attivo e efficiente tra cinque organizzazioni culturali e tre organizzazioni della società civile che lavorano sui temi della memoria e della mediazione dei conflitti in Bosnia Erzegovina, Serbia, Kosovo e Italia, rafforzando la capacità delle organizzazioni di coordinarsi, di cooperare e di coinvolgere attivamente I cittadini dei rispettivi Paesi.

 Gli altri partner del progetto sono l’Associazione Trentino con il Kossovo (Trento); Fondazione Museo Storico del Trentino, Omladinski kulturni centar Abrašević (Bosnia), Local Democracy Agency (Prijedor, Bosnia) Artistic Collective for Activism “Dokukino”-DKQ (Serbia) Museum of Yugoslav History City of Belgrade (Serbia), Agency for Cooperation with NGOs and European Harmonization (Serbia). Il progetto, iniziato nel gennaio del 2011, ha una durata di due anni con un budget complessivo di 220.000 euro.

La Regione Veneto avrà un ruolo attivo anche nella fase finale di diffusione dei risultati con la realizzazione di un evento in cui verrà proiettato il video del progetto. Data la rilevanza dei rapporti tra la Regione Veneto e l’area dei Balcani, cominciata con l’implementazione di numerosi progetti nell’ambito della legge 84/2001, la partecipazione a tali iniziative si pone in continuità con le azioni finora svolte e denota una particolare sensibilità nei confronti del processo di integrazione europea dei Balcani occidentali.