27 luglio 2009

Avviato un progetto triennale di sostegno allo sviluppo turistico sostenibile nel Montenegro, promosso dall'organizzazione non governativa italiana COSV. Si svilupperà nell'area del Parco Nazionale del Durmitor

Fonte: COSV - Comitato di Coordinamento delle Organizzazioni per il Servizio Volontario

elaborazione di Osservatorio Balcani e Caucaso

"Il Montenegro è uno stato democratico, sociale ed ecologico". Così sancisce la costituzione montenegrina, che nel 1991 proclama il Montenegro come primo Stato ecologico del mondo. Un paese territorialmente piccolo, una perla incastonata tra il litorale adriatico e le imponenti montagne carsiche: un concentrato mozzafiato di meraviglie della natura con parchi naturali, foreste vergini, cime alpine e scogliere a picco sul mare. La necessità della protezione ambientale e il diritto di ogni individuo a vivere in un ambiente salubre, continua la costituzione, sono per il Montenegro principi cardini a cui anche la libertà di guadagno e la libera iniziativa imprenditoriale devono piegarsi, se non si vuole incappare in violazioni della legge dello stato.

Purtroppo dalla seconda metà del XX secolo lo sbarco del turismo sulle coste adriatiche ha trascinato con sé una serie di speculazioni edilizie che ben presto hanno fagocitato l'armonia naturale della regione. Hotel, resort, centri benessere e casinò, con le loro massicce folle uniformate, non sono stati integrati in progetti di sviluppo e di gestione del territorio di qualità, e l'ecologia è slittata in secondo piano.

"Occorre pensare al turismo in Montenegro come ad una forza in grado di trainare risorse, che sappia preservare l'incontaminata bellezza naturale della zona, rispettandone la storia, la cultura e le tradizioni - sostiene Alessandro Brullo, coordinatore dell'organizzazione non governativa italiana COSV - questo è il modello di turismo sostenibile che il Governo supporta e promuove." Come sta succedendo nella zona settentrionale del Montenegro, nei distretti di Plužine, Durmitor/Žabliak fino a Ščepan Poljie, protetti dalle montagne dall'invasione del turismo di massa e ricchi di sorprendenti paesaggi alpini, costellati da gole, abissi e profondi canyon scavati dai fiumi.

Il Ministero del Turismo ha infatti preso coscienza delle risorse umane e naturali disponibili nel territorio e promuove fortemente lo sviluppo turistico sostenibile. "Attraverso il rispetto della natura, dell'ambiente e delle strutture sociali, il nord del Montenegro offre possibilità turistiche altamente differenziate" afferma il Ministro Predrag Nenezić "e questo rappresenta una grande chance di sviluppo economico e di miglioramento della qualità della vita per tutta la regione. Il nostro progetto, definito insieme al COSV, valorizzerà in maniera sostenibile l'enorme potenziale dell'area, a favore, in primo luogo, delle comunità locali".

Il progetto triennale, avviato ufficialmente a gennaio 2009, è finanziato da Cooperazione Italiana per un importo complessivo di 1.465.920 Euro e gestito da COSV - Comitato di Coordinamento delle Organizzazioni per il Servizio Volontario in partnership con l'organizzazione non governativa "Tara" di Plužine (Montenegro) che fa parte assieme a tante altre associazioni locali del gruppo a sostegno della campagna ''GREEN IS IN" supportata dal WWF - The World Fund for Nature Protection.

Il COSV, in collaborazione con i partner locali, ha dunque dato inizio nei distretti di Plužine, Durmitor/Žabliak fino a Ščepan Poljie ad un progetto che, nel corso dei prossimi tre anni, accompagnerà la nascita di nuove infrastrutture e l'organizzazione di attività ed iniziative per viaggiatori in un processo fortemente inserito nel territorio e nella sua storia. Nel 1977, il bacino del fiume Tara è stato iscritto nel programma UNESCO "Man and the Biosphere" come straordinaria riserva ecologica e nel 1980 il Parco Nazionale Durmitor, insieme con il bacino del fiume Tara, è stato iscritto nella lista del Patrimonio Mondiale dell'Umanità.

Per valorizzare la regione e sostenere il Montenegro a diversificare l'offerta turistica, verranno organizzati servizi di accoglienza e di ristoro che permetteranno ai turisti di fermarsi nella zona e dedicarsi ad attività in stretto contatto con la natura, come rafting, canyoning e trekking. Verranno inoltre tracciate piste per sci escursionistico, sentieri da percorrere con le ciaspole (racchette da neve) o, nella bella stagione, in mountain bike. La ristrutturazione degli oltre 800 mq del monumentale edificio dello "Spomen Dom" lo trasformerà in un Centro Comunitario Polifunzionale in grado di rispondere alle esigenze turistiche della zona: accanto alla biblioteca e al museo già disponibili, i turisti potranno usufruire di servizi di ristorazione e alloggio per un soggiorno completo ed organizzato in loco, supportato anche dalla presenza di un Ufficio Locale del Turismo.

Il COSV non è nuovo a iniziative del genere: gia in Bolivia, nello spettacolare Salar dell'Uyuni ha costituito un percorso turistico i cui protagonisti sono le comunita locali, formate per essere guide e per garantire un'ospitalita adeguata e di qualita. Una visione del turismo come risorsa e fonte di reddito per gli abitanti, nel più assoluto rispetto dell'ambiente e delle culture locali.

Per completare il quadro ora mancano solo tour operator disposti a condividere questa nuova sfida per far conoscere la perla ecologica nascosta tra i monti e i canyon del Montenegro.