21 gennaio 2009

Si è svolta a Podgorica la missione di oltre 60 imprese italiane, in presenza dei sottosegretari al Turismo e al Commercio Estero, Brambilla ed Urso. Tra i risultati, la nascita dell'Associazione Italia-Montenegro

Fonte: ministero dello Sviluppo Economico

Il Sottosegretario di Stato con delega al Turismo, Michela Vittoria Brambilla, e quello al Commercio Estero, Adolfo Urso, si sono recati di recente in Montenegro per una missione istituzionale mirata ad impostare le basi per una politica di scambi con il Primo Ministro montenegrino, Milo Djukanovic. Nel corso della visita a Podgorica, i Sottosegretari, insieme ad una delegazione composta da oltre sessanta tra i più importanti imprenditori italiani, hanno incontrato il premier e tutti i rappresentanti del governo montenegrino a Villa Gorica, residenza dell'Ambasciatore italiano in Montenegro.

La missione giunge a seguito del primo accordo per il rilancio del made in Italy all'estero siglato a Palazzo Chigi dai sottosegretari Brambilla e Urso ed è stata portata a termine a seguito di importanti relazioni diplomatiche già impostate tra l'Italia e il Primo Ministro montenegrino. Djukanovic infatti, ha incontrato nel nostro paese lo scorso luglio il Presidente del Consiglio Silvio Berlusconi. In quell'occasione è stato confermato l'interesse dell'Italia nei confronti della potenzialità energetica del Montenegro (soprattutto in termini di energia alternativa rinnovabile, idroelettrico ed eolico).

Da allora le relazioni diplomatiche del nostro paese con il Montenegro non si sono mai interrotte, fino a che è stata definita l'opportunità di creare l'Associazione Italia-Montenegro, un primo passo per la trasformazione della stessa in Camera di Commercio. All'associazione hanno aderito i più grandi imprenditori montenegrini e sessanta tra i più importanti imprenditori italiani, legati principalmente ai settori dell'energia, delle infrastrutture, del turismo e dell'agricoltura.

"Il nostro paese è il primo partner commerciale del Montenegro, subito dopo la Serbia - spiega Adolfo Urso - le nostre imprese si candidano al processo in atto delle privatizzazioni che riguardano in via prioritaria il settore della raffinazione e distribuzione di prodotti petroliferi, produzione e distribuzione di energia elettrica, le telecomunicazioni e l'industria della lavorazione del legno. Senza dimenticare il ruolo che l'industria italiana potrà avere nelle grandi opere e nella logistica a partire alla realizzazione della linea ferroviaria Bar-Belgrado e dall'ammodernamento del settore aeroportuale. Infrastrutture ed energia sono i due asset portanti su cui puntano le imprese italiane e il Montenegro e' un piccolo Stato ma dalle enormi potenzialità per il made in Italy".

"In questi ultimi anni nel Montenegro svariate imprese italiane hanno già realizzato importanti strutture alberghiere che hanno certamente contribuito a migliorare l'incoming turistico in quest'area - spiega Michela Vittoria Brambilla - Proprio sul versante turistico può svilupparsi una stretta collaborazione tra le due sponde dell'Adriatico per far sì che i flussi turistici verso l'Italia e verso questa parte dell'area mediterranea possano il più possibile incrementarsi. Collaborazione che ha tutti i presupposti per essere produttiva di risultati. Di certo dobbiamo ambire alla realizzazione di strutture ricettive moderne, capaci di far fronte ai bisogni di una domanda turistica che nel mondo sta crescendo in misura esponenziale. Ed è certamente il turismo che, meglio di altri settori, può fornire il contributo necessario per individuare nuove aree di occupazione, per migliorare la rete dei servizi e, nel suo insieme, per creare il vero valore aggiunto in termini di produzione di ricchezza".

Nella seconda metà del 2008 il PIL del Montenegro ha registrato una crescita tendenziale dell'8% determinata dal forte sviluppo del settore turistico, di quello delle costruzioni e da un importante aumento dalla produzione industriale. L'espansione economica deriva anche da una significativa crescita dei consumi sostenuti dal rapido aumento dei redditi e dalle facilitazioni di accesso al credito bancario. Per fine anno la crescita acquisita è stata stimata del 7,5%. Dopo l'adozione di misure restrittive per l'accesso al credito bancario, per il 2009 e il 2010 si prevedere un aumento annuo del PIL del 5,25%.

Le relazioni economico-commerciali bilaterali testimoniano un trend positivo: nei primi nove mesi del 2008, l'interscambio commerciale bilaterale, pari a 263 milioni di Euro, ha fatto registrare un saldo positivi per l'Italia di 77 milioni di Euro (ISTAT). Le esportazioni montenegrine nel periodo preso in esame del 2008 si concentrano nel settore siderurgico, estrattivo (miniere e cave), elettronico e del legno; le importazioni dall'Italia riguardano prodotti energetici raffinati, industria alimentare, abbigliamento, autoveicoli e nel settore del legno.