4 febbraio 2010

Il sottosegretario agli Esteri Alfredo Mantica, in visita in Kosovo e in Bosnia Erzegovina, conferma l'intenzione dell'Italia a proseguire con interventi di cooperazione a sostegno della stabilizzazione dei due paesi

Fonte: Il Velino cooperazione

Il sottosegretario agli Esteri, Alfredo Mantica, in questi giorni è in visita nei Balcani per rafforzare le relazioni dell'Italia con il Kosovo e la Bosnia. Il sottosegretario confermerà anche l'impegno del nostro paese per lo sviluppo, la stabilizzazione e il rafforzamento dei due stati. Tra le varie istituzioni attive per aiutare Pristina e Sarajevo c'è anche la Direzione Generale per la Cooperazione allo sviluppo (Dgcs) della Farnesina, presente in Kosovo dal 1999 soprattutto attraverso interventi nel settore dell'emergenza. L'Italia è in particolare impegnata a sostenere il processo di stabilizzazione del Paese contribuendo, attraverso vari canali di finanziamento a specifici progetti nei settori della sanità, del rientro degli sfollati, dello sviluppo agricolo, del capacity building delle amministrazioni locali e della conservazione del patrimonio culturale.

In occasione della Conferenza internazionale dei Donatori del luglio 2008, l'Italia ha annunciato un contributo complessivo di 13 milioni di euro (divisi in tre anni) a sostegno del piano di sviluppo socio-economico presentato dal governo kosovaro. Il nostro paese, inoltre, in quell'occasione ha fissato i settori che hanno formato l'oggetto del proprio intervento di cooperazione: la tutela del ricco patrimonio culturale kosovaro, lo sviluppo del notevole potenziale agricolo del Kosovo e il settore sanitario, tradizionale area dell'azione italiana. Tra le iniziative di maggiore significato nel settore del patrimonio culturale, a seguito di una richiesta del ministero della Cultura kosovaro, la Cooperazione italiana, insieme al ministero per i Beni Culturali (Mibac), hanno approvato un programma del valore di un milione di euro in base al quale, durante l'anno, verranno mappati i maggiori siti d'interesse culturale, con l'obiettivo di valorizzare al meglio la ricchezza del patrimonio storico e artistico kosovaro e di favorire il dialogo interculturale.

Per quanto riguarda la Bosnia Erzegovina, l'impegno assunto dall'Italia a partire dal 1992 si è adattato al continuo mutare delle condizioni del paese: dalle attività di emergenza nei primi anni della guerra, alla fase di ricostruzione e assistenza vittime dopo la firma degli Accordi di Dayton, fino agli interventi indirizzati nei settori prioritari intesi a guidare la Bosnia Erzegovina verso l'ingresso all'Unione europea. Sulla base dell'evoluzione del quadro politico, sociale ed economico del paese balcanico - e in sintonia con quanto indicato dagli organismi civili preposti al rispetto degli Accordi di Pace (Alto Rappresentante - Ohr), dall'Unione europea, dall'Undp (United Nations Development Program) e da istituzioni finanziarie internazionali -, la Dgcs ha indirizzato il proprio intervento verso il sostegno alle politiche in favore dei diritti dei minori, il rafforzamento istituzionale e lo sviluppo sostenibile.

La Cooperazione italiana, inoltre, continuerà a riservare particolare attenzione anche ai settori dello sviluppo rurale sostenibile, alle politiche minorili, alla giustizia e al rafforzamento istituzionale. Obiettivi prioritari sono la pacificazione interetnica, lo sviluppo socio-economico e una sempre maggiore integrazione nell'Ue. Il programma di cooperazione in atto, articolato in circa 25 iniziative a diversi stadi di attuazione, conferma la tradizionale sensibilità dell'Italia verso la popolazione; in particolare nel sostegno ai processi democratici e, indirettamente, nella tutela dei diritti umani, della democrazia, dello stato di diritto e del buon governo. In termini quantitativi, l'impegno complessivo della Dgcs per attività in corso e in fase di approvazione ammonta a circa 30 milioni di euro a dono e 15 milioni a credito d'aiuto (Programma Pmi).