1 settembre 2010

Sono migliaia in Italia i bambini e gli adolescenti vittime di tratta e sfruttamento che hanno ricevuto protezione, assistenza e aiuto fra il 2000 e il 2008. Romania, Moldavia, Albania, tra le nazionalità prevalenti delle vittime di tratta a scopo di sfruttamento sessuale. Sono alcuni dei risultati di un recente dossier di Save the Children Italia

Fonte: Save the Children

Elaborazione di Osservatorio Balcani e Caucaso

La tratta di minori verso l'Italia è sempre più circoscritta a specifici gruppi di minorenni, mentre è in crescita ed espansione il bacino di minori sfruttati o potenziali vittime di sfruttamento. Sono elementi che emergono da un dossier redatto dalla sezione italiana di Save the Children e pubblicato in occasione della Giornata Internazionale in Ricordo della Schiavitù e della sua Abolizione che l’Unesco celebra ogni anno il 23 agosto.

In merito alla tratta a scopo di sfruttamento sessuale, le vttime sono per lo più ragazze, in gran parte di nazionalità nigeriana e rumena e di età compresa tra i 15 e i 18 anni. Il drastico ridimensionamento degli arrivi via mare in seguito alle pratiche di rinvio dei migranti alla frontiera messe in atto dal governo italiano a partire da maggio 2009 e, soprattutto, al pattugliamento congiunto italo-libico del paese nordafricano, ha inciso sul flusso delle giovani provenienti dalla Nigeria.

Non è invece in calo il numero di giovani ragazze rumene o di altri paesi dell’est Europa quali l’Ungheria, la Moldavia e la Bulgaria, presenza costante su strada. Molti operatori di Save the Children rilevano inoltre ancora la prostituzione indoor, cioè al chiuso, soprattutto come un’alternativa per evitare che le ragazze siano fermate e multate dalle forze dell’ordine mentre si prostituiscono per strada. Attirate da pseudo-fidanzati o conoscenti loro coetanei, collegati a micro reti di sfruttamento sessuale, una volta arrivate in Italia le giovani vengono spinte verso la prostituzione. Si tratta di modalità di sfruttamento subdole, giocate sul legame sentimentale o affettivo, che le ragazze non percepiscono completamente.

Nell’ambito del progetto di Save the Children AGIRE (Austria, Grecia, Italia e Romania - Agire per potenziare la partnership tra soggetti pubblici e privati nell’identificazione e supporto ai minori vittime o a rischio di tratta in Europa), tra le attività realizzate nel 2010, c’è stato lo sviluppo di un pacchetto di formazione con l’obiettivo di migliorare la capacità dei principali attori coinvolti nella fase di identificazione dei minori vittime o potenziali vittime, in modo che siano garantiti livelli minimi di assistenza e di tutela.

Sono stati prodotti due Manuali, uno per i partecipanti e una guida specifica per formatori, entrambi realizzati da Save the Children in collaborazione con i partner nazionali e transnazionali (Austria: International Centre for Migration Policy Development (ICMPD), Italia: l’Università degli Studi di Padova-Centro Interdipartimentale di ricerca e servizi sui diritti della persona e dei popoli).

Alla base della formazione, e in sostegno alla stessa, è stata sviluppata e condivisa una Metodologia per un approccio basato sui diritti dell’infanzia nell’identificazione e nel supporto dei minori vittime di tratta e grave sfruttamento. Con questa metodologia e a seguito di ulteriori consultazioni con i principali portatori di interesse di ciascun paese, sono state sviluppate delle procedure operative nazionali (Procedure Operative Standard, o SOP) per l’identificazione e il supporto dei minori vittime di tratta e grave sfruttamento e dei soggetti a rischio in ogni paese partner.

In particolare in Italia, attraverso la realizzazione di alcuni seminari formativi svoltisi in Sicilia e nel Veneto, che hanno visto il coinvolgimento di un gruppo multidisciplinare (forze dell’ordine, ispettori del lavoro, operatori delle comunità, operatori di enti pubblici e associazioni e organizzazioni non governative), sono stati presentati e valutati gli strumenti precedentemente indicati anche in rispetto a modelli di collaborazione esistenti come il Protocollo d’Intesa contro la tratta di esseri umani, fra soggetti chiave nelle province di Palermo, Agrigento e Trapani, e il Sistema di Referral Locale nel Veneto.

Altro progetto in cui è attivo Save the Children è REACT, Raising awareness and Empowerment Against Child Trafficking è un progetto della durata di due anni realizzato in Bulgaria, Danimarca, Italia e Romania, il cui scopo è la prevenzione della tratta e dello sfruttamento di minori, in particolare in relazione all’uso delle nuove tecnologie, attraverso lo sviluppo e l’implementazione di azioni di sensibilizzazione.

Il progetto è coordinato da Save the Children in collaborazione con i seguenti partner: il Dipartimento per le Pari Opportunità della Presidenza del Consiglio dei Ministri, l’Associazione Animus - Bulgaria, ANITP (Agenzia Nazionale contro la tratta di esseri umani) – Romania. È stata svolta una ricerca iniziale divisa in due fasi: nella prima fase sono stati ascoltati diversi informatori chiave quali agenti delle forze dell’ordine e delle Istituzioni nazionali, agenzie internazionali come Interpol, Europol, UNODC, hotline (per minori vittime di ogni tipo di violenza, non solo di tratta), operatori sociali, avvocati, magistrati, nella seconda fase invece è stato individuato un gruppo di ragazzi.

Il gruppo di minori scelto (sulla base dell’età e delle esperienze vissute) è quello che frequenta il Centro diurno CivicoZero di Save the Children Italia, ed è composto per la maggior parte da minori stranieri non accompagnati, a rischio, se non di tratta, di sfruttamento.

In seguito ai risultati della ricerca è stato sviluppato un percorso che ha previsto una ricerca partecipata, “peer research”, da parte di un gruppo di 6 ragazzi e ragazze che sono stati coinvolti come ricercatori per l’elaborazione dei contenuti della campagna di sensibilizzazione che partirà ad ottobre. La campagna, ideata dai ragazzi, intende mostrare come internet ha tante facce che non si conoscono, e che è quindi possibile essere reclutato per sfruttamento sessuale o lavorativo, attraverso, per esempio, chat e social network.